Cinque film si contendono il Premio Earth Day al Festival del cinema di
Cefalù. A selezionarli è stata la giuria Tecnica del festival che
quest’anno è formata da 600 giurati sparsi in tutto il mondo. I cinque
film sono stati realizzati da 4 registi italiani ed una spagnola. I
quattro italiani sono un lombardo, un laziale, un calabrese ed un
siciliano.
I cinque film candidati al Premio sono:
1. “Plasticene” del regista Jari Brontesi che ha base a Milano che narra
la storia di un uomo che sta tornando a casa quando, sul suo cammino, un
misterioso grosso scatolone gli blocca il passaggio. Incuriosito dallo
strano incontro aprirà la scatola. Nascosta al suo interno troverà una
delle più terribili vergogne nascoste del genere umano… Un mostro dei
rifiuti si risveglia.
2. “Uova di seppia” del regista romano Roberto Lo Monaco da sempre
appassionato di Natura e mare. Collabora con gruppi di ricerca
universitari per la realizzazione di documentari scientifici a scopo
divulgativo e promozionale. Il documentario racconta come una pratica
sbagliata possa compromettere la sopravvivenza di una specie fragile che
vive solo un anno e depone le uova solo una volta nella vita.
3. “Lampare nella notte” del regista cosentino Andrea Belcastro laureato
in “Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media”. Il film
racconta la pesca con la lampara fra gesti antichi che, ogni sera, si
tramandano ancora di padre in figlio lungo le coste calabresi per
dimostrare che anche oggi la pesca può essere un valore sostenibile.
4. “Un giorno a Fontana Murata” del regista palermitano Lorenzo Guido
Mercurio che racconta la storia di Ambrogio e Rosa, proprietari di
un’azienda agricola in contrada Fontana Murata, nel comune siciliano di
Sclafani Bagni, che ha catturato l’ attenzione del regista e lo ha
spinto a farla conoscere il più possibile.
5. “Staghorn Coral” della regista spagnola Júlia Girós, Filmmaker di
documentari di Barcellona che mostra le foreste sottomarine minacciate
da cambiamento climatico, inquinamento e pesca eccessiva. Tutto questo
sta portando alla desertificazione degli oceani e una significativa
perdita di biodiversità marina. L’organizzazione Hidden Deserts
interviene nel film per recuperare quegli ecosistemi modificati
dall’uomo.