Il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che con il nuovo decreto legge cambieranno i parametri per il passaggio delle Regioni in zona Gialla: accogliendo la richiesta dei Presidenti di Regione, si darà maggior peso e rilevanza ai dati legati ai ricoveri in ospedale.
Attualmente infatti è ancora l’incidenza di casi ogni 100 mila abitanti in una settimana a determinare il colore di una zona e le restrizioni in vigore: sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti, si esce dalla fascia bianca. Le regioni più a rischio secondo questo indicatore oggi sono la Sardegna (33,2), la Sicilia (31,8), il Veneto (26,7), il Lazio (24), la Campania (21,7), ma i parametri per la definizione delle zone potrebbero cambiare.
Il ministro della salute Roberto Speranza ha per esempio dichiarato che saranno i ricoveri a pesare più dei casi sui colori delle regioni: «In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori» ha detto. Ma i nuovi parametri dovranno essere inseriti nel decreto legge.
In poche parole il passaggio di una Regione in zona Gialla sarà determinato dalla tenuta del sistema sanitario e non dal numero di nuovi casi e dall’incidenza. La diffusione della variante Delta sta spingendo verso l’alto l’indice Rt e sta facendo aumentare il valore dell’incidenza. Ciò nonostante al momento non si registra un aumento rilevante di ricoveri e decessi.
In base ai dati legati all’incidenza e all’incide Rt sarebbero, come detto’ cinque le Regioni a rischio zona Gialla a partire dal 26 luglio. Si tratta di Sicilia, la Sardegna, il Veneto, il Lazio e la Campania
La nuova strategia rende quindi più complicato il passaggio in zona Gialla. E si tratta evidentemente di una strategia per evitare di dover ricorrere a chiusure e restrizioni proprio nei mesi estivi, quelli che potrebbero rilanciare parte dell’economia locale.