Se fino a pochi giorni fa, si poteva ipotizzare che il continuo scontro tra le due forze di governo, fosse il frutto di un maldestro quanto irresponsabile accordo sancito a tavolino, per tirare a campare e arrivare al voto europeo, oggi l’idea di una rissa concordata non è più convincente. Più che un’ipotesi si avverte una sensazione che lo scontro sia reale, perché gli interessi divergono e non solo quelli dei rispettivi blocchi sociali, che sembrano contigui solo nell’opporsi al vecchio sistema. Salvini all’ombra dei pentastellati sta vincendo, almeno così dicono i sondaggi. Di Maio, invece all’ombra della Lega sta affogando. La rottura ormai è in atto, anche se sembra manifestarsi al rallentatore. Lo conferma l’accusa di Di Maio a Salvini di cercare in Europa alleanze con chi nega l’olocausto degli ebrei: in altri termini con l’ultra destra reazionaria. E dopo le prossime europee se i sondaggi saranno confermati dai voti, le tensioni cresceranno a dismisura. Anche perché Cinque Stelle e Lega hanno visioni totalmente diverse sul governo e sulla legislatura. Il primo, infatti, vuole che il Governo a guida Conte duri a lungo, perché si rende conto che in caso di elezioni anticipate, difficilmente confermerebbe i voti e i seggi di marzo 2018. Salvini, invece, che l’onda lunga dei consensi, sembra essere arrivata all’apice e potrebbe pensare di capitalizzare subito quanto conquistato, anche perché ha capito che il Di Maio remissivo nei suoi confronti, è ormai solo un ricordo. I Cinque Stelle addirittura hanno varato una sorta di vademecum, su come fare guerra alla Lega. Oltre tutto le due forze di maggioranza temono la prossima legge finanziaria che porterà in seno una manovra da 40 miliardi di euro, dura da affrontare per qualsiasi esecutivo e soprattutto per loro, alquanto inesperti e incapaci.Siamo difronte ad una fase di immobilismo e conflittualità, tranne qualche misura, dal sapore demagogico, per tenere buoni i propri elettorati. Insomma abbiamo dinanzi la prospettiva di un ulteriore perdita di tempo e soldi. E non si intravede la volontà per entrambi di uscire da questa gabbia che li vede imprigionati e insieme a loro tutti gli italiani. Questa assenza di visione nazionale, si manifesta mentre il Paese appare lasciato sempre più isolato dall’Europa: dalla Libia alla ricerca di alleanze in vista della formazione del prossimo Parlamento europeo, il Governo Giallo-verde non riesce a produrre risultati, se non quelli di destare l’allarme dei partner europei e il tentativo di escluderci da tutte le scelte strategiche. Ma sono anche più sole le forze di maggioranza che hanno tirato a campare fino ad oggi, grazie alla rendita elargita da opposizioni parlamentari inesistenti sul piano dell’azione politica e parlamentare e da un’economia apparentemente in attesa. Ma oggi le cose stanno cambiando: la recessione è una realtà e il cambio di passo in atto a sinistra, stanno rapidamente consumando la rendita. L’effetto sarà quello di mettere Cinque Stelle e Lega dinanzi ad un bivio: decidere di provare a governare , se sono in grado di farlo, o continuare con il logorio di una continua e perenne campagna elettorale. Il fatto grave è che il regolamento di conti tra Di Maio e Salvini, falso o vero che sia, sta avvenendo a discapito del Paese. Ma alla fine la resa dei conti avverrà anche per loro e saranno i loro stessi sostenitori ad imporgliela, delusi da una politica fatta di proclami e di bugie che allontanano sempre di più la strada di una qualunque ripresa.
Tags (ANSA) - FIUMICINO (ROMA) Cinque Stelle e Lega in conflitto permanente hanno perso di vista la visione nazionale
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Chiudere i confini senza cercare alleanze utili in Europa.
Sempre di più il futuro del nostro Paese, soprattutto in campo economico, dipenderà da decisioni …