Oggi e domani il nuovo M5s di Conte con il suo nuovo Statuto sarà sottoposto al voto della base: passerà solo se avrà raggiunto la maggioranza assoluta degli iscritti, altrimenti si dovrà andare in seconda convocazione, il 5 e 6 agosto, dove il quorum sarà la maggioranza dei votanti. Per Conte la sfida non sarà tanto quella di ottenere una larga maggioranza, quanto quella di portare alle “urne” un numero consistente di iscritti.
E questo sarà il vero nodo della votazione. Perché molti degli iscritti al M5s rimasti “in sonno” sulla vecchia piattaforma Rousseau non avranno ricevuto l’invito a votare ma anche perché altri deliberatamente non voteranno. O voteranno No.
Un meet-up di Catania lo ha scritto nero su bianco: “Noi voteremo NO al nuovo Statuto che pone un uomo solo al comando, in spregio ai valori fondanti del nostro Movimento”. E’ un granellino di sabbia nella prateria 5 Stelle ma è la spia di un sentimento che si va diffondendo nella base pentastellata e che nei prossimi giorni potrebbe concretizzarsi in azioni di aperto contrasto con la linea del futuro leader Giuseppe Conte. L’ex candidato sindaco M5s di Napoli, Matteo Brambilla, annuncia: “Io non voterò proprio. Non legittimerò questa votazione con il mio voto. E non aderirò neppure al nuovo Movimento 2050” . Anzi, lui si metterà alla testa di una lista alternativa al M5s, composta da ex “grillini”, che correrà a Napoli.
E mentre il M5s avvia la selezione dei candidati da inserire nelle liste M5s da “certificare”, iniziative analoghe a quella di Napoli spunteranno un po’ in tutta Italia, in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Puglia, passando per Bologna ed anche per Roma e il Lazio. Ci saranno tra le 50 e le 100 liste locali alternative al M5s, disposte, si spiega, ad interloquire con Alessandro Di Battista, Nicola Morra e Barbara Lezzi e a fare “rete” tramite una piattaforma. Quella di Davide Casaleggio potrebbe essere a disposizione.