E’ stata respinta la richiesta di costituzione come parte civile della diocesi di Potenza nel processo di Elisa, perché il giudice ”ha riscontrato una potenziale conflittualità con le nuove indagini in corso sul ritrovamento del cadavere”. Lo ha detto l’avvocato della diocesi, Donatello Cimadomo, sottolineando che ”i pubblici ministeri non avevano manifestato alcuna opposizione alla richiesta di costituzione e hanno dato atto delle nuove indagini in corso”.
Diocesi Potenza chiede di costituirsi parte civile: Si è ritirato in Camera di consiglio per decidere sulle richieste avanzate dalla famiglia Claps e dalla diocesi di Potenza, di costituirsi parti civili. E’ in corso infatti al Tribunale di Salerno, la prima udienza del processo Claps, in cui è imputato Daniele Restivo. Questa mossa della Chiesa potentina è stata molto criticata dalla famiglia di Elisa Claps che ritiene che in tutti questi anni non sia stato fatto tutto il possibile per arrivare alla verità. Tanto che il cadavere della ragazza è stato trovato l’anno scorso nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza dove è rimasto per tutto il tempo dal 12 settembre 1993, giorno dell’omicidio.
Fratello Elisa: ” Richiesta assurda”: Dure, inGildofatti, le parole del fratello di Elisa, Gildo Claps: “Mi auguro che il giudice rigetti la richiesta della Chiesa. Hanno mentito fino al ritrovamento … è una vergogna, è una farsa, è grottesco – ha aggiunto Claps – fino all’ultimo ho sperato che la chiesa non prendesse questa decisione. Come possono farlo, loro che sapevano? Come possono farlo, visto che Elisa è stata ritrovata in un sottotetto di una chiesa, dove è stata uccisa”.