Santillo (M5s): “Puntare su sistemi intermodali”
Mazzetti (FI): “Con Dl Asset passi in avanti”
Bakkali (Pd): “Servono fondi e programmazione, governo fa melina”
Pisano (Noi Moderati): “Mai investito tanto come adesso”
“Ritengo sia una priorità per il nostro Paese avere un sistema di trasporti efficiente e sostenibile. Innanzitutto dobbiamo puntare su un sistema che sia interconnesso e intermodale. Non si può avere una fermata Tav in ogni città o, ancora peggio, un aeroporto all’interno di ogni città. Abbiamo un Paese stretto e lungo, devono essere realizzati dei poli aeroportuali che siano ben collegati ai porti e al traffico ferroviario”. Lo ha dichiarato Agostino Santillo, vicepresidente del M5s a Montecitorio, nel corso del Cnpr Forum “Trasporti Italia: percorso a ostacoli per viaggiatori e pendolari. Qual è la strada verso il futuro?” promosso dalla Cassa di previdenza dei Ragionieri e degli Esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. “Abbiamo bisogno di stazioni ad alta velocità intermodali con ingressi all’interno degli aeroporti collegati nel giro di un’ora con comuni e capoluoghi. Tutto questo avendo sempre un occhio di riguardo per la manutenzione delle infrastrutture che, per la maggior parte del Paese, ancora devono essere garantite in termini di sicurezza. Per quanto riguarda le merci, occorre operare una ‘cura del ferro’. Devono poter viaggiare attraverso le reti ferroviarie – conclude Santillo -, connesse alla rete portuale, abbandonando così definitivamente la rete stradale e autostradale”.
Sul Dl Asset è intervenuta Erica Mazzetti (parlamentare di Forza Italia in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati): “E’ recentissima in Aula la discussione generale sul Dl Asset. Ci sono già delle risposte per le tratte aeree e stradali e soprattutto per i taxi. E’ un argomento che ci portiamo dietro da un decennio almeno e che dobbiamo riportare sulla retta via con una impronta più liberale. Su questo punto ci teniamo molto, poiché abbiamo fatto tantissimi emendamenti al decreto, che era in prima lettura al Senato, portando a casa anche buoni risultati. Coscienti che tutto in poco tempo non si può fare ma già abbiamo dato un’impronta importante che inverte la tendenza impressa dalle scelte errate degli ultimi governi. Il nostro Paese – ha sottolineato Mazzetti- non è attrezzato per un turismo di massa che porta a ben poco. Dobbiamo puntare a un turismo di qualità, fonte principale dell’economia italiana, a cui va garantita l’efficienza dei servizi, a partire da quello dei trasporti. Lavorando sui servizi e sulle infrastrutture, e con il decreto asset abbiamo dato già una prima linea direttrice, siamo sulla strada giusta”.
Secondo Ouidad Bakkali (deputata del Partito democratico in Commissione Trasporti a Montecitorio): “Il dl Asset ha tantissimi articoli che riguardano il trasporto. Usciamo da un’estate in cui l’emergenza è deflagrata in tutta la sua potenza rispetto al tema del caro voli, della continuità territoriale, insufficienza dei trasporti, dei picchi che non sono stati gestiti rispetto al trasporto pubblico locale, dei taxi e siano solo all’inizio. L’Italia ha bisogno di programmazione e risorse. Lo abbiamo chiesto presentando una mozione che ha acceso il faro in Commissione trasporti perché quello che succede rispetto all’insufficienza del trasporto pubblico e alle difficoltà degli Enti è evidente soprattutto nelle grandi città dove il fattore turismo ha messo in difficoltà la tenuta e la sostenibilità del servizio. Ma pensiamo anche – ha evidenziato Bakkali – ai territori decentrati da collegare alle ai grandi centri urbani per i quali abbiamo bisogno di investimenti sul fondo trasporti e anche una politica rispetto al tema della transizione ecologica. Siamo di fronte a una sfida epocale e questo governo sta rallentando, con il rischio di rimanere indietro”.
Sulla necessità di recuperare il tempo perduto si è soffermato Calogero Pisano (Noi Moderati), segretario della Commissione Politiche dell’Ue alla Camera: “Il tema dei trasporti è un fondamentale perché riguarda un servizio essenziale che deve essere garantito a tutte le persone. L’Italia negli ultimi 30 anni non ha investito i soldi che sta investendo oggi per rinnovare tutto quello che riguarda la rete dei trasporti. Questo deficit, che ci siamo trovati anche nei confronti degli altri paesi europei, lo stiamo recuperando adesso. Abbiamo un numero elevatissimo di turisti e pendolari che si spostano lungo la rete ferroviaria e viaria. Oggi il governo – ha ribadito Pisano – sta investendo tantissimo, grazie ai fondi del PNRR, per rinnovare le infrastrutture. Ma bisogna fare di più. Ad esempio, la mancanza di taxi a Roma è un disagio enorme non solo per i turisti ma anche per chi ha bisogno di arrivare in orario a lavoro. Bisogna dare più licenze e offrendo la possibilità a chi vuole lavorare in questo settore di inserirsi. Occorre liberalizzare il mercato il più possibile. Dobbiamo fornire dei servizi efficienti per puntare con decisione al trasporto pubblico”.
Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Mario Chiappuella (commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara): “Tra le priorità degli obiettivi previsti nel Pnrr c’è sicuramente la necessità di potenziare le infrastrutture dei trasporti che riguardano treni, aerei, mezzi pubblici. Che si tratti di turisti o di pendolari, il nostro Paese sembra viaggiare al rallentatore tra mille ritardi. E questo di sicuro non aiuta la ripartenza economica. E’ importante avere in Italia un sistema di trasporti efficiente e sostenibile, che risponda in pieno alle indicazioni che l’Europa ci ha dato per colmare i gap ancora esistenti tra diverse aree del nostro Paese. Così come vanno colmate le lacune all’interno delle grandi città. In questi ultimi tempi, molti cittadini e turisti in viaggio per in Italia hanno subito disagi in un settore particolare: a Roma, a Milano come in molte altre città d’Italia prendere un taxi in alcune ore della giornata è diventato un miraggio. Non è così che si rilancia il turismo in casa nostra”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni (consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili): “Il tema dei trasporti è molto delicato, soprattutto in Paesi che hanno una forte connotazione manifatturiera come il nostro. Bisogna conciliare la questione dei trasporti e della loro efficienza con il tema della sostenibilità, cercando di incentivare il più possibile il trasporto su ferro riducendo al massimo quello su gomma. In Italia siamo indietro rispetto agli altri Paesi da questo punto di vista. Per ciò che attiene il servizio taxi è opportuno chiarire che si tratta di un servizio pubblico e deve essere improntato alla soddisfazione dei bisogni degli utenti. Non è possibile che alcune ‘lobbies’ impediscano di garantire servizi efficienti. Esclusive nel mondo moderno non ne ha più nessuno”.