Anche la Coca-Cola deve fare i conti con la forte recessione che si è abbattuta sul mercato occidentale. Il colosso di Atlanta ‘soffre’, come tutti del resto, un sostanzioso calo di vendite in modo particolare sulle bevande dietetiche. Come arginarlo ? Secondo quanto riporta Beverage Digest, una pubblicazione dedicata alle bevande analcoliche, nello scorso anno il volume di vendite è sceso dell’1%, e quello della versione dietetica del 3%. Se Atene piange, Sparta non ride. In tema di calo di vendite anche la Pepsi deve fare i conti con la recessione o semplicemente con un improvviso cambio di gusto. La sua bevanda light ha perso il 6,2%. Un ‘declino’ giunto anche se è arrivato, di recente, la notizia che la Food and Drug Administration, l’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha dichiarato che l’aspartame non è pericoloso per la salute. Anche l’American Cancer Society, qualche mese, fa ha fatto presente che non esiste alcun collegamento tra il consumo del dolcificante e l’aumento del rischio di sviluppare un tumore, anche se questo non ha fermato il calo delle vendite che tuttavia potrebbe essere arginato anche grazie all’introduzione di dolcificanti naturali meno dannosi e calorici dello zucchero sia da parte di Coca-Cola che di Pepsi.
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