Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha deciso di mettere mano al codice della strada, ribadendo come le norme attuali siano datate ad oltre 30 anni fa. L’obiettivo del ministero è di ridurre gli incidenti mortali sulla rete stradale italiana, che soltanto nel 2022 hanno superato la ragguardevole cifra di 3.000 vittime. Se nel recente passato la l’introduzione del reato di omicidio stradale aveva fatto sperare in una riduzione significativa delle morti sulla strada, oggi è evidente come questo non sia successo. È arrivato il momento di cambiare, con le nuove regole che potrebbero entrare in vigore già dal 2024.
L’obiettivo è porre un freno ai continui incidenti mortali sulle strade, che nel 2022 hanno sfondato quota 3mila morti. La tabella di marcia è delineata: lo scorso 22 marzo il ministero dei Trasporti ha aperto un tavolo tecnico con le associazioni di categoria. A quell’incontro hanno partecipato oltre 90 personalità fra esperti, sindacalisti e rappresentanti di associazioni dei trasporti. Entro questo mese (aprile, ndr) si arriverà a un primo passo concreto. Ossia un decreto legge per stabilire “modifiche puntuali al codice vigente in materia di sicurezza stradale”. Entro la fine dell’anno, invece, verrà stilata una legge con cui si andrà a mettere mano in maniera approfondita al Codice della strada. L’obiettivo, neanche troppo nascosto, è avere un nuovo Codice già operativo entro i primi sei mesi del nuovo anno.
L’ossatura del restyling del codice della strada sarà redatta dal ministero dei Trasporti, ma collaboreranno al testo anche il ministero dell’Interno e il ministero della Giustizia.
Ecco i punti che saranno toccati:
- prevista una stretta contro la sosta selvaggia. Si preannunciano tempi più duri per chi parcheggi sui posti riservati ai disabili, in doppia fila o sui passi carrabili;
- previsto un giro di vite anche contro chi guidi in stato di ebbrezza o sotto effetto di droga;
- possibile l’aumento del limite di velocità su determinati tratti autostradali;
- Matteo Salvini invoca poi un ban a vita dalle strade per chi si sia macchiato di gravi e reiterate violazioni;
- anche l’Italia dovrebbe poi mettere in atto una stretta sui monopattini elettrici: si valuta al momento l’introduzione dell’obbligo di targa e del casco;
- il viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Galeazzo Bignami, ha infine proposto condizioni più severe per il conseguimento della patente.
- “In Italia – ha ricordato in viceministro Bignami – sono sufficienti 10 ore di guida per conseguire la patente. Dovremo portarle almeno a 12 avendo presente che la media europea è di 20. È inoltre fondamentale prevedere l’inserimento di test sul pericolo percepito. Molti giovani non hanno la reale idea di cosa possa accadere non rispettando un semaforo rosso o contravvenendo a elementari quanto fondamentali regole per la circolazione. Altri non sono in grado di guidare indifferentemente auto con cambio manuale e automatico, sempre più diffuso”