Sono già migliaia i pastori sardi con i trattori che hanno lasciato le campagne per difendere il lavoro, gli animali, le stalle ed i pascoli custoditi da generazioni con una protesta senza precedenti nel centro di Cagliari in Piazza Sorcinelli dove è stata prevista la partenza del corteo della Coldiretti con l’hashtag #NOpastoriNOsardegna .
“A scatenare la rabbia dei pastori è il dimezzamento del prezzo del latte di pecora che non copre piu’ i costi di allevamento mentre sul mercato si moltiplica la presenza di formaggio straniero spacciato per italiano. I pastori con bandiere e manifesti sono giunti da tutta la Sardegna per il corteo ma anche preparato dal vivo il vero pecorino, mostrato le innovazioni nel rispetto della tradizione, dalla mozzarella di pecora al pecorino per vegetariani a quello digeribile per i piu’ piccoli ed esposte anche le specialità sarde ora a rischio di estinzione. L’obiettivo è difendere una tradizione secolare che dopo il fallimento dello sviluppo industriale, rappresenta il vero valore aggiunto per il rilancio l’economia, il lavoro ed il turismo”, spiega la Coldiretti.
“Accanto ai pastori ci sono pescatori, allevatori, coltivatori di ortofrutta, vino, cereali e delle altre produzioni impegnati a garantire la genuinità e l’originalità della vasta offerta agroalimentare di un territorio dove – denuncia la Coldiretti – produrre è piu’ sempre difficile per la burocrazia, i costi dei trasporti, dell’acqua e per i danni causati dagli animali selvatici”.