La crisi si acuisce. È notta fonda in casa Roma, in una serata che doveva essere quella della svolta, della rinascita, del rilancio, è successo che i tifosi si siano spazientiti e abbiano contestato pesantemente la squadra. Il Cagliari è stato corsaro all’Olimpico imponendosi addirittura con un poker. Gelata la squadra di Zeman con la panchina del boemo che ora è appesa davvero ad un filo ed è probabile che ci sia un ribaltone. Già dopo tre minuti Nainggolan, che Cellino ha voluto fortemente che rimanesse in rossoblu stornando gli assalti del Napoli, ha portato i suoi in vantaggio. La reazione giallorossa è stata scriteriata e senza idee, i tentativi c’erano ma non tali da mettere soggezione alla retroguardia sarda. Chi ha preso in mano la situazione per la Roma è stato sempre capitan Totti che, da vero leader e trascinatore, ha firmato il gol del pari alimentando la speranza che si concretizzasse la rimonta. Ma invece nella ripresa si è consumato un crollo clamoroso. Il Cagliari ha passeggiato all’Olimpico, prima una frittata di Goicoechea, poi Sau e Pisano hanno mortificato i capitolini, naturalmente il gol di Marquinho quasi a tempo scaduto non è servito neanche a rendere meno pesante il passivo. Perché soccombere e sbracare in casa incassando, peraltro, quattro gol da una squadra che lotta per non retrocedere è un campanello d’allarme fragoroso quanto incessante, naturale che la dirigenza si interroghi su una deriva di queste proporzioni. Una serata che doveva sancire il rilancio è stata quella del naufragio, uno choc da lasciare sconcertati, quella Roma partita con grandi ambizioni e aspettative, si ritrova ora ridimensionata, inaridita e senza identità. Legittima poi la contestazione dei tifosi che tutto volevano vedere tranne la loro squadra capitolare ancora tra le proprie mura in una partita in cui bisognava conquistare l’intera posta. L’amarezza ora si è impadronita dell’aria che aleggia sulla Capitale, niente può dissolverla, si è costretti a respirarla, sentirne la presenza, avvertirne il peso. Si è raggiunto davvero un livello di pochezza inimmaginabile per il valore di questa squadra il cui organico è competitivo sicuramente per lottare per i quartieri alti, mentre adesso si ritrova in un’amorfa situazione di classifica e con il sinistro presagio di una stagione grigia e senza emozioni. In momenti simili, occorre aggrapparsi ad uno spiraglio di luce che attualmente non c’è né si scorge all’orizzonte.
Maurizio Longhi