Comitato scientifico boccia metodo Stamina

Quella che ormai sembrava  una strada in discesa si è rivelata scura e piena di ostacoli, ancor prima di essere intrapresa dai tanti malati che attendono il responso del comitato scientifico. Il metodo Stamina messo a punto da Davide Vannoni, e che utilizza cellule staminali, non avrebbe consistenza scientifica e per questo è stato bocciato dal comitato scientifico per la sperimentazione del metodo, nominato dal ministro Beatrice Lorenzin. Un parere che segue al via libera alla stessa sperimentazione del metodo, deciso dal Parlamento lo scorso maggio.

Al responso non hanno tardato ad arrivare  i primi commenti da parte del presidente di Stamina Foundation: ”Me lo aspettavo – ha detto Vannoni – d’altronde è evidente che il comitato non fosse imparziale”. ”E’ una decisione che ci lascia basiti. Colpisce la velocità con cui hanno voluto chiudere. La sensazione è che invece di risolvere un problema, abbiano voluto chiudere il problema”. Ha commentato Guido De Barros, papà della piccola Sofia, la bimba diventata uno dei simboli del metodo ‘Stamina’. Il documento redatto dal comitato non è comunque vincolante, ma è uno strumento di approfondimento scientifico che viene messo a disposizione del ministro della Salute.  ”Non mi aspettavo niente di diverso dal comitato scientifico. Credo che non sia comunque un comitato imparziale, visto che il 70% dei suoi membri si era espresso contro il metodo Stamina prima ancora di essere nominato all’interno del comitato. Se così stanno le cose – ha quindi annunciato – Stamina farà ricorso al Tar in merito alla nomina di precise personalità, non imparziali, all’interno del comitato”. Con questo metodo, ha quindi ricordato, ”sono curate in questo momento a Brescia 40 persone, senza effetti collaterali e con risultati evidenti che mostreremo al Tar il prossimo 7 ottobre”.  La bocciatura del comitato scientifico arriva dopo mesi di polemiche.

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