Per il presidente e fondatore del Comitato ‘Noi denunceremo’, Luca Fusco, lo scopo del Denuncia Day in corso a Bergamo e’ quello di “cercare la verita’ su quello che e’ accaduto in Lombardia e non solo in Lombardia, per poter identificare i responsabili ed avere giustizia”, spiega davanti alla procura dove sono state depositate le prime 50 denunce di parenti di vittime del coronavirus.
Ci sono responsabilita’ politiche? “Assolutamente si’ – risponde Fusco – la prima e’ quella di non aver chiuso la Valseriana quando doveva essere chiusa, cioe’ il 23 febbraio, lasciando trascorrere 15 criminali giorni fino all’8 marzo quando la Regione Lombardia e’ diventata zona arancione: per 15 giorni noi bergamaschi abbiamo viaggiato, lavorato, bevuto il caffe’ e fatto gli aperitivi e a quel punto il virus ha circolato senza problemi. Sono anche convinto che se ci fosse stata la chiusura tempestiva della zona rossa nella provincia di Bergamo forse non avremmo dovuto chiudere tutta la Lombardia. E probabilmente avremmo evitato il lockdown italiano”. “Noi non puntiamo il dito contro nessuno – ha concluso – le denunce sono contro ignoti: ci pensera’ la Procura, con un indagine che si profila lunga e difficile a individuare le responsabilita’”