Commissione Antimafia: ‘Emiliano si sottrae all’audizione’

“Sono indisponibile il 2 maggio”. Emiliano va alla guerra con la commissione antimafia che lo ha convocato. E’ polemica sull’audizione del presidente della Regione Puglia davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, nell’ambito dell’approfondimento che l’organismo parlamentare sta svolgendo sul caso di Bari e l’inchiesta sulle presunte infiltrazioni. Il presidente della Regione Puglia  avrebbe inviato una lettera a Roma, nei giorni scorsi. Una lettera di cui si è avuta notizia solo in queste ore in cui spiega che sarebbe “inopportuno venire” per una serie di delicati impegni: appunto la votazione sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti in consiglio regionale: ‘Sono indisponibile il 2 maggio’.

Dall’ Antimafia  era arrivato un forte invito: ‘Il presidente della Puglia Michele Emiliano non può esimersi dal venire in audizione in commissione Antimafia’.  La decisione di Chiara Colosimo era quello di  convocare Emiliano per il 2 maggio alle ore 10,30. Invece Emiliano decide di andare allo scontro, dribbla la convocazione e dichiara ancora una volta in una lettera la sua ‘indisponibilità’: ‘Illustre Presidente, con riferimento alla mia convocazione in Commissione Antimafia per la data del 2 maggio prossimo venturo ore 10.30 Le comunico la mia indisponibilità per tutte le ragioni già rappresentate nella mia lettera del 24 aprile ultimo scorso. Cui si aggiungono, come causa di legittimo impedimento alle ore 10.00 la convocazione della Conferenza delle Regioni; e alle successive ore 12.30 dalla Conferenza Unificata convocata dal Ministro Calderoli.  In ogni caso,   essendo mio intendimento essere audito in Commissione, comunico che sono disponibile in ogni momento dal 10 al 30 maggio; a patto che si sia concluso con il voto il dibattito nel Consiglio Regionale della Puglia sulla fiducia richiesto dal centrodestra’.

Secondo fonti della Commissione Antimafia, ad Emiliano era stato dato un ventaglio di cinque date: le prime tre la settimana prossima, poi altre opzioni per il 30 aprile ed il 2 maggio. Di fronte alla lettera del governatore, la Commissione a maggioranza ha condiviso che la mancata convocazione avrebbe creato un pericoloso precedente. Seguire la linea della inopportunità politica, secondo le stesse fonti, metterebbe, quella sì, l’Antimafia alla stregua della normale politica: cosa che non viene ritenuta accettabile. E’ partita quindi una convocazione immediata per il 2 maggio alle ore 10.30.

Emiliano ha anche ricevuto un elenco di date, di cui tre richieste dallo stesso Partito Democratico: ovvero il 7, l’8 e il 9 maggio, per poter essere audito”.

La scelta di Emiliano desta infatti ancor più sconcerto dal momento che il presidente della Regione Puglia è anche un magistrato.

Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri è chiaro: ‘Emiliano ha perfettamente ragione. Uno come lui come fa a venire all’Antimafia? Meglio andare invece dai parenti dei mafiosi, come fece con la sorella del boss barese. C’è quindi, evidentemente, una incompatibilità non solo di agenda, ma anche di priorità. Lo dico ovviamente con ironia, conoscendo la sicumera del presidente Emiliano, che si ritiene intoccabile e inattaccabile. Ma noi gli vogliamo andare incontro. Invece di venire lui a Roma alla Commissione antimafia o collegarsi via link, andremo noi a Bari’.

‘Il tentativo di Emiliano di sviare dalla convocazione in Commissione antimafia è quantomeno inopportuno: la Commissione Antimafia è un organo terzo, che niente ha a che vedere con gli impegni del dibattito in consiglio regionale’, sottolinea Lella Paita, senatrice e membro Iv in Commissione Antimafia.

“Nessuno si può sottrarre alla convocazione della Commissione. Suggeriamo dunque” al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano “di non farsi guidare dal suo ego e dalla sua arroganza, perché neanche lui è sopra le regole”. Lo dichiarano i componenti del centrodestra nella commissione Antimafia. “Emiliano accusa la Commissione di strumentalizzazione politica, quando è evidente che omettere due date su cinque proposte aveva il solo fine di voler far ricadere sull’Antimafia la scure del boia prima della mozione di sfiducia in Regione”.

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