La Commissione di inchiesta sul sistema bancario accende i motori. La Commissione presieduta da Pier Ferdinando Casini dovrà fare luce sulle cause dei dissesti delle due banche venete, Mps, le quattro banche in risoluzione (Etruria, Marche, Chieti, Ferrara). Si parte dalle operazioni realizzate dalla Popolare di Vicenza (BpVi), finita in amministrazione straordinaria assieme a Veneto Banca e salvata con il decreto del governo del 25 giugno scorso che ha consentito di salvaguardare i depositi, grazie all’intervento di Intesa Sanpaolo.
Entro l’inizio della prossima settimana partiranno le audizioni.
La commissione è composta da quaranta parlamentari, 20 deputati e 20 senatori che vengono nominati dai presidenti delle due Camere, che indicano anche il nome del presidente.
Secondo la legge, l’organismo ha un anno di tempo per concludere i lavori. Dopo sei mesi dall’avvio la commissione è tenuta a presentare una relazione. Tuttavia, l’attuale legislatura scadrà a marzo lasciando alla commissione solo sei mesi per lavorare.