È iniziata questa mattina, la seconda udienza preliminare del processo che vede imputati Silvio Berlusconi, Valter Lavitola e Sergio De Gregorio. Il gip dovrà decidere sulla richiesta di patteggiamento avanzata dall’ex senatore del Pdl ad un anno e 8 mesi di reclusione, con l’accordo tra la Procura di Napoli e il suo difensore Carlo Fabozzo. Secondo l’accusa, De Gregorio prese tre milioni di euro di cui due ‘in nero’, da Silvio Berlusconi, mentre Valter Lavitola fece trait d’union trai i due, per passare dall’Idv al Pdl provocando la caduta del governo di Romano Prodi. L’accusa per il Cavaliere è di corruzione e proprio l’iniziativa di De Gregorio di chiudere la sua partita con la giustizia, dopo aver collaborato rilasciando una serie di dichiarazioni ai pm di Napoli, potrebbe rappresentare avallare la tesi dell’accusa nei confronti dell’ex premier, poiché, in questo caso, i giudici avrebbero già in mano un’ammissione di responsabilità da parte di uno degli imputati concorde con la tesi della Procura. Il gip dovrà anche sciogliere la riserva su due istanze presentate dalla difesa del Cavaliere, i penalisti Niccolò Ghedini e Michele Cerabona. Per i legali, il fascicolo processuale deve essere trasferito per competenza territoriale a Roma. E c’è anche istanza di non luogo a procedere sulla base dell’articolo 68 della Costituzione, ovvero sulla insindacabilità dei voti e delle scelte dei parlamentari. Il giudice ha quindi tre possibilità: può respingere le istanze e rinviare a giudizio Berlusconi e Lavitola; può proscioglierli con un’ordinanza di non luogo a procedere o, terza ipotesi, dichiararsi incompetente e inviare gli atti a Roma.
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