Comune di Messina restituisce 16 milioni di euro per mancato utilizzo dei fondi europei

Il Comune di Messina farà parlare di sé ma non per aver intercettato dei nuovi fondi ma per averli restituiti: con determina n.2180 del 22 marzo 2024 il direttore generale Salvo Puccio restituisce oltre 16 milioni di euro all’Agenzia di Coesione per il programma PON Metro. Questo atto non solo evidenzia un drastico declino rispetto ai tempi in cui Messina primeggiava a livello nazionale per l’intercettazione di fondi europei, con oltre un miliardo di euro ottenuti, ma anche per la sua capacità di spesa, posizionandosi al vertice in Italia per più di tre anni consecutivi.

L’amministrazione Basile, al timone da quasi due anni, non solo non è riuscita ad intercettare nuovi fondi, ma ha visto dissolversi quelli già assegnati, mettendo in luce una grave incapacità gestionale. È difficile non confrontare questa situazione con l’ipotetico scenario in cui un amministratore politicamente avverso al sindaco De Luca avesse dovuto restituire una somma così consistente per incapacità di spesa. Le reazioni sarebbero state senza dubbio più infuocate, con richieste di dimissioni e pesanti critiche.

Questo episodio getta una luce impietosa sul Movimento Sud Chiama Nord, che ha visto scemare la fiducia dei cittadini a causa di una gestione amministrativa che ha deluso le aspettative. La perdita di fondi europei non è solo un danno economico per la città, ma rappresenta anche un duro colpo per la sua reputazione e la fiducia dei suoi abitanti nella classe dirigente.

Abbiamo riscontrato con piacere che l’Amministrazione comunale di Messina ha deciso di rispondere in merito al nostro articolo relativo ai 16 milioni di euro del PON Metro che la stessa ha dovuto restituire all’Agenzia per le Politiche di Coesione e per il Sud. Il “piacere” deriva dalla constatazione che quando vuole questa Amministrazione comunale è in grado di rispondere e di dare spiegazioni sul proprio operato come impone il principio della trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Siamo meno lieti di leggere che quanto da noi riportato, secondo quanto scrive sempre l’Amministrazione Basile in una nota NON firmata, sia stata ritenuta “un’illazione”, pertanto, sempre secondo chi redige la nota dell’amministrazione, “destituita di veridicità”. In tal senso vogliamo rispondere.

Esistono molti documenti che attestano che quanto da noi riportato NON E’ UN’ILLAZIONE ma che si tratta indiscutibilmente di notizia vera confortata da fatti concreti in quanto chiaramente riportati su tali prove documentali in nostro possesso, che sono, peraltro, documenti pubblici e di facile reperimento, ovviamente per chi ne ha la voglia, il tempo e l’amore di farlo.

C’è un documento tra tutti che conferma quanto da noi scritto: si tratta della comunicazione datata 13 febbraio 2024 (prot. 0075470/2024) tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud, a firma del suo dirigente pro tempore Giorgio Martini ed il Comune di Messina, Responsabile Organismo Intermedio per il PON Città metropolitane 2014-20 . In questo documento che alleghiamo, Martini fa riferimento alla somma di euro 56.634.757,06, di cui euro 49.583.887,28 a valere sul FESR ed euro 7.050.869,78 a valere sul FSE (v. nostra nota prot. DPCOE-0000603-P-12/01/2024). In particolare si legge “Dalla lettura dei n. 2 prospetti in formato excel, forniti da codesto OI con la PEC e la PEO del 05/02/2023, sembrerebbe che l’ammontare speso entro il 31 dicembre 2023 da Messina con le risorse trasferite nel rispetto delle indicazioni di cui alla nota alct. AlCT. REGISTRO UFFICIALE(U).0030866.31-10-2023 della scrivente Autorità di Gestione, sia di euro 31.235.619,90, a valere sul FESR e di euro 5.583.425,07, a valere sul FSE“. Quindi, più sinteticamente il dirigente Martini segnala all’Amministrazione comunale di Messina che la somma effettivamente impiegata dal Comune entro la fine del 2023 è inferiore a quanto messo a disposizione e che quindi risulta, per differenza, una somma non utilizzata. E Martini chiede conferma di quanto visualizzato.

“Ne consegue – sottolinea e contabilizza Martini – anche che gli importi NON utilizzati siano invece, complessivamente, euro 19.815.712,09, di cui:

euro 18.348.267,38, a valere sul FESR;

euro 1.467.444,71, a valere sul FSE.”

Somme che, a questo punto se confermate dal Comune di Messina, dovranno essere restituite. Scrive a tal proposito sempre Martini: “Ciò premesso, si chiede – di procedere ad una urgente e definitiva comunicazione, da trasmettersi entro e non oltre il 15 febbraio 2024, che chiarisca e dettagli correttamente gli importi spesi e quelli non spesi, per singolo progetto a valere sul PON Città Metropolitane 2014-2020 e di procedere alla restituzione delle somme non utilizzate, tramite il trasferimento sul:

conto di contabilità speciale n. 05952

Per quanto concerne invece le risorse utilizzate, queste dovranno successivamente essere riconciliate in apposite Domande di Rimborso (DDR) da presentare secondo la procedura ordinaria“.

Ed il Comune di Messina risponde a Martini in data 22 marzo 2024, ben oltre il termine del 15 febbraio, con la Determinazione protocollata al numero 53001 e con oggetto “PON METRO 2014-2020 – CHIUSURA PROGRAMMAZIONE – REGOLARIZZAZIONE DELLE SOMME DI CUI AL TRASFERIMENTO FONDI DA PARTE DELL’ADG (RTFA CUMULATIVA) E RESTITUZIONE SOMME RESIDUE”.

Scrive il Comune nella Determina Dirigenziale a firma di Salvo Puccio:

“CONSIDERATO:

Che, come richiesto dall’AdG, l’O.I. di Messina con nota prot. n. 66310 del 05.02.2024 ha trasmesso il format per la riconciliazione delle spese effettuate e quietanzate al 31.12.2023 con l’utilizzo delle somme trasferite con RTFA unica, pari a € 31.235.619,90 per fondi FESR e € 5.583.425,07 per fondi FSE;

Che con nota del 13/02/2024 introitata al nostro protocollo al n. 75470 (quella di cui sopra a firma dirigente Martini, ndr) , l’AdG ha richiesto la restituzione delle somme non utilizzate, ammontanti a complessivi € 19.815.712,09;

Che, a seguito di ulteriori approfondimenti, la spesa effettuata risulta pari a € 34.708.559,83 per fondi FESR e € 5.819.024,41 per fondi FSE suddivisi nei vari progetti come da nota integrativa inviata all’AdG prot. n.115508 del 19/03/2024 che si allega al presente provvedimento per costituirne parte integrante;

Che occorre regolarizzare le somme erogate dall’AdG collegandole ai relativi accertamenti, come indicato nel documento analitico allegato al presente provvedimento per farne parte integrante e sostanziale.

RITENUTO pertanto di dover procedere alla restituzione all’Agenzia per la Coesione Territoriale delle somme erogate non utilizzate“. Segue poi la tabella che alleghiamo con la quale vengono effettuate delle compensazioni, probabilmente quelle a cui si riferisce la nota di risposta del Comune, ma che in conclusione stabilisce di dover “RESTITUIRE all’Agenzia per la Coesione Territoriale la somma di € 14.875.327,45 a valere sui fondi FESR

(Fondo Europeo di Sviluppo Regionale)”.

Fonte 22 marzo 2024, Determinazione protocollata al numero 53001 e con oggetto “PON METRO 2014-2020 – CHIUSURA PROGRAMMAZIONE – REGOLARIZZAZIONE DELLE SOMME DI CUI AL TRASFERIMENTO FONDI DA PARTE DELL’ADG (RTFA CUMULATIVA) E RESTITUZIONE SOMME RESIDUE”

Il documento a firma del Dirigente del Comune di Messina Salvo Puccio, conferma che il Comune provvederà ad “EMETTERE gli ordinativi di incasso e contestuale regolarizzazione del sospeso di entrata n. 42535 e di pagamento per un totale di € 14.875.327,45, prelevando le somme dagli impegni di cui al punto 5.1, a favore di Agenzia per la Coesione Territoriale mediante bonifico sul conto di contabilità speciale n. 05952 – IBAN [OMISSIS…] indicando nella causale “CS 5952 (AG-COESFONDI-UE-FDR-L-183-87) – Codice Intervento: 2014IT16M2OP004_FESR/PON Città Metropolitane 2014/2020 Restituzione somme“.

Alla luce di quanto mostrato e dimostrato fin qui, riteniamo che sia pertanto errata l’affermazione prodotta nella nota di replica da parte dell’amministrazione, laddove dice che “Prima di diffondere le notizie su aspetti tecnici, magari complicati a molti, si dovrebbe avere la bontà di approfondire la tematica e chiedere il parere a chi di competenza“, possiamo infatti confermare a chi scrive per conto dell’Amministrazione Basile, ma non ha la “bontà” di firmarsi, che abbiamo profuso il dovuto impegno nella lettura dei documenti che alleghiamo e nell’accertamento di quanto da noi scritto. Quell’impegno che ci attendiamo venga profuso anche dai Consiglieri comunali nell’esercizio obbligatorio della loro funzione ispettiva e di controllo alla quale il voto espresso dai cittadini li chiama.

Disponibili a qualsiasi confronto o ad eventuali note di chiarimento o di replica, riteniamo che quanto su illustrato attesti senza alcun dubbio che il Comune di Messina non abbia trovato il modo di impiegare fondi che nei fatti sta o ha già restituito. Fondi che qualcuno a suo tempo, girando per gli uffici del Comune di Messina, non appena eletto sindaco, disse che erano stati “messi a dormire nei cassetti“. Probabilmente anche lui sarebbe d’accordo con noi che quanto descritto rappresenta un’occasione sprecata che Messina, come tanti altri Comuni, non può permettersi.

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