‘Comunque vada io sarò segretario del Pd fino al 2021, lo hanno deciso le primarie’, Lo ha detto Matteo Renzi a Omnibus su La7, sgombrando dal campo le sue dimissioni in caso di sconfitta elettorale.
Smentita anche la volontà di creare un partito personale, sulla falsa riga di En Marche di Emmanuel Macron. ‘Io credo ai partiti. Io non ho padrini o padroni, non ho santi in paradiso. Ho fatto errori, ma con libertà. Non mi piace l’idea di un’azienda privata che si trasforma in partito, non mi piace che uno è proprietario del simbolo. Il Pd ha mille difficoltà ma si discute e si vota’, afferma il segretario dem a Rtl. ‘Cosa dicevamo il 4 dicembre? Se vince il No si torna alle larghe intese. Io sognavo un sistema in cui la sera si sa chi ha vinto. E rosico, perché Macron con il 23% governa. La verità è che se passava la riforma non avremmo avuto questo incredibile dibattito sugli scenari del dopo voto’.
Il dato di fatto è che per il primo posto nel proporzionale hai due opzioni: o arriva primo M5S o il Pd. Poi ci sono alchimie delle alleanze, Forza Italia si è alleata con la Lega. Io ho detto che ci può essere un accordo tra M5S e Lega, e si possono mettere d’accordo su vaccini e no euro – e un po’ mi preoccupa – ma in queste ultime ore il Pd può essere il primo partito. Quanto al dibattito sul candidato premier del centrosinistra, Renzi si spinge fino all’ipotesi di escludere la sua persona: ‘Levo me dal novero dei nomi. Ragioniamo degli altri, così viene più semplice. Noi abbiamo messo in campo una squadra di alto livello. Gentiloni, Minniti, Martina… La squadra del Pd ha dei risultati da esprimere. Poi tocca al presidente della Repubblica scegliere’.