Aumento del gas, della benzina, delle materie prime in generale. E poi i crolli in Borsa di tantissimi titoli. La guerra in Ucraina sta creando apprensione negli italiani, soprattutto nei piccoli investitori. I nostri risparmi sono effettivamente a rischio? Ecco come proteggerli.
Guerra in Ucraina, l’andamento della Borsa: le ultime
Mercoledì 9 marzo, Piazza Affari ha aperto in forte rialzo, segnando una crescita del 2,3%. Una boccata d’aria dopo essere caduta ai minimi degli ultimi 12 mesi, registrando addirittura un -13%. Alcuni dei titoli maggiormente presenti nei portafogli dei risparmiatori, da Unicredit a Eni, hanno perso dal 7% al 20%.
Guerra in Ucraina, come proteggere i risparmi: i consigli dell’esperto
Ma come proteggere i risparmi dalle ricadute economiche causate dalla guerra in Ucraina? Diversi esperti del settore hanno dato alcuni consigli ai piccoli investitori, riassunti dalla Stampa
- non reagire d’impulso, evitando di vendere sull’onda emotiva;
- pensare sul lungo periodo, concentrandosi nel medio e lungo termine: i mercati tendono a sovra-reagire alle crisi;
- diversificare i propri investimenti, al di là del momento attuale;
- mantenere liquidità come ‘cuscinetto’: ad esempio l’oro e le azioni aurifere (perché le sanzioni alla Russia faranno crescere i costi dell’energia, così come il prezzo dell’oro e delle società di estrazione);
- attenzione ai dividendi: sono considerati paracadute in grado di attutire i crolli in Borsa.
Ucraina, quanto inciderà sul Pil dell’Italia? La previsione di S&P
Sulle ricadute della guerra in Ucraina relativamente ai diversi Paesi si è espresso Sylvain Broyer, Chief Economist EMEA di S&P Global Ratings. Secondo lui c’è grande incertezza per ciò che concerne le previsioni economiche. La stima attuale, comunque, prevede una riduzione della crescita dell’Eurozona di 1,2 punti di Pil.
A soffrire di più dovrebbero essere la Germania e l’Italia, rispetto a Spagna a Francia. Ulteriori escalation a parte, la situazione attuale non dovrebbe comunque impedire all’economia europea di crescere del 3,2% nel 2022, al di sopra del suo potenziale.
I motivi sono diversi:
- l’economia si è ripresa rapidamente dalla pandemia;
- l’occupazione ha raggiunto massimi storici;
- i grandi risparmi in eccesso accumulati dalle famiglie e dalle imprese durante la pandemia ora possono aiutare;
- lo stimolo fiscale, seppur in declino, è ancora in corso.
Il problema principale è rappresentato dall’aumento dei prezzi dell’energia, dal gas al carburante
Alla voce risparmi accumulati durante i due anni di pandemia si registrano quelli legati all’automobile. Secondo le valutazioni dell’Ania (ossia l’Associazione nazionale fre le imprese assicuratrici), il fermo alla circolazione imposto dal lockdown nel 2020 ha portato a una netta diminuzione del numero di incidenti e con questa anche a importanti risparmi sui risarcimenti Rc auto. Si parla di circa 2 miliardi di euro, che potrebbero tornare nelle tasche degli automobilisti, con il Governo che non esclude l’ipotesi di norme ad hoc. A confermarlo è stato il Ministero dell’Economia, rispondendo a un’interrogazione di Alessio Villarosa in Commissione Finanze della Camera.