Con la triade ‘Pd, Conte e Renzi’ la Schlein sogna di tornare al governo

“Con me il Pd tornerà al governo vincendo le elezioni”, afferma Elly Schelin, che  sul Corriere della Sera prende in considerazione lo scenario della fine anticipata della legislatura: “Abbiamo guadagnato 5 punti in percentuale dalle ultime elezioni e dimezzato la distanza in voti assoluti con FdI, quindi Meloni ha poco da festeggiare. Stiamo arrivando sul serio”.

La Schlein guarda la Francia: “Un voto fondamentale, una partecipazione senza precedenti, una cosa straordinaria, tanto più se pensiamo che noi in Italia affrontiamo invece un astensionismo altissimo. Bello vedere quella piazza in festa contro il razzismo di Le Pen e Bardella, ma ora devono trovare una maggioranza”.

La segretaria  PD pensa ad una triade con Conte e Renzi: “È chiaro che con Conte e Renzi abbiamo delle differenze, altrimenti staremmo nello stesso partito, ma le coalizioni, per definizione, si fanno tra diversi. Possiamo mettere insieme le forze e cercare un punto di equilibrio, un compromesso. D’altronde il risultato delle europee ci dà responsabilità, faremo da perno alla costruzione di questa alleanza”.

Sulla proposta del Pd sulla sanità Schelin torna a scontrarsi col governo: “Taglia la sanità e non ha nemmeno il coraggio di ammetterlo, ma noi non molleremo. La maggioranza ha bocciato il nostro progetto per mancanza di coperture, ma ho chiesto ai nostri consiglieri regionali di farla calendarizzare in tutte le altre Regioni dopo l’approvazione da parte di alcuni consigli, incluso quello Piemontese. Bisogna fermare questa contraddizione”.

Ottimismo anche nell’opposizione all’autonomia differenziata: “Il referendum può raggiungere il quorum. Quando c’è davanti una scelta chiara i cittadini tornano a partecipare. Questa legge spacca in due il Paese e sarebbe il colpo di grazia anche per la sanità pubblica, per la scuola pubblica e per i trasporti”.

“La priorità per il Pd  – specifica – sono gli investimenti comuni europei, che devono proseguire. Il Next Generation Eu serve anche all’Italia perché il governo Meloni non ha un piano industriale e le destre nazionaliste alleate di Meloni e Salvini non hanno mai creduto negli investimenti comuni e oggi lavorano per fermarli, ma il nostro Paese ne ha bisogno. Il Green deal ad esempio è un tipo di industria diversa in cui l’Italia può tornare a fare da guida come ha sempre fatto. Servono investimenti comuni per ad accompagnare le imprese, i lavoratori e gli agricoltori nell’innovare.  Dobbiamo proseguire ad ascoltare, come abbiamo ricominciato a fare in questi anni”

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