Si infittisce il giallo inerente il naufragio della Costa Concordia, avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi. Codacons rivela infatti che i risultati dell’analisi tossicologica effettuata sulle urine e sui capelli dell’ex comandante della Concordia Francesco Schettino, “condivisi il 16 febbraio scorso dal Prof. Marcello Chiarotti” rivelano la presenza di cocaina sui capelli e nell’involucro che li conteneva, “ma totale assenza di metaboliti della droga nei capelli dello stesso Schettino”. Non solo: “Le analisi accertano anche l’assenza di sostanze di abuso nelle urine, compresa l’assenza di benzodiazepine, che al contrario sarebbe dovuta essere presente nelle urine, dal momento che il comandante della Concordia aveva dichiarato di aver assunto ansiolitici”. Da qui la richiesta presentata alla Procura di Grossetto di effettuare nuovi accertamenti. Il prof. Settimio Grimaldi – consulente del Codacons – ritiene “inattendibili i risultati della perizia, a causa del cattivo stato di conservazione dei reperti (urine e capelli) e ha chiesto dunque nuove e approfondite indagini per capire da dove provenga la cocaina rinvenuta sui capelli di Schettino”. Secondo il Codacons “la presenza di cocaina e l’assenza dei suoi metaboliti indica una strana contaminazione passiva da sostanza d’abuso. La presenza di cocaina nel contenitore di carta dei capelli dello Schettino è chiaramente indice di cattiva conservazione del campione”.