E’ stato ritrovato uno dei cadaveri che risultava ancora disperso, in seguito al naufragio della Costa Concordia, avvenuto all’isola del Giglio nel gennaio 2012. Secondo quanto si apprende, dovrebbe trattarsi di Russel Rebello, l’indiano 33enne che lavorava come cameriere sulla nave, morto mentre cercava di aiutare gli altri passeggeri a salvarsi. Il corpo evidentemente decomposto, si trovava all’altezza del ponte 3 della nave. Prima di darne comunicazione agli organi di informazione, riferisce la nota, sono stati informati i familiari. “Questa volta non dico niente fino a quando non avrò conferma” da parte degli operatori, ha detto Kevin Rebello, il fratello del cameriere indiano. Per ben due volte si è parlato di ritrovamento ma subito dopo la notizia è stata smentita. Kevin è con il fiato sospeso: “Non ho ancora avvertito mia madre nè mia cognata. Non voglio illuderle ancora una volta. Sarebbe troppo doloroso, per loro, dover eventualmente smentire ancora una volta. Adesso voglio essere sicuro”, conclude.
A Grosseto nel frattempo continua il processo a Schettino. Scalpore in aula, in seguito alla diffusione di un’intercettazione audio in plancia con cui il comandante comunicò ai suoi ufficiali il cambio di rotta. “Vedi un attimo che velocità dobbiamo fare per uscire di qua e andiamo sotto al Giglio. Amma fa n’inchino al Giglio” le parole di Scehttino registrate alle 18.27 del 13 gennaio 2012. “Dobbiamo passare sotto sto c…o di Giglio, vabbè tracciamoci la rotta, và”, aggiunge Schettino nell’intercettazione.
In aula è stato sentito Simone Canessa, il cartografo della nave che ha ricevuto l’ordine di variare il tragitto. “Prima della partenza da Civitavecchia – ha detto – Schettino mi disse di aspettare sul ponte, poi mi ordinò di programmare una variazione della rotta Civitavecchia-Savona per passare accanto al Giglio”.
Rispondendo a una domanda del pm in aula, Canessa ha detto:”Non avevo nessuna informazione diretta ma avevo sentito dire che era per un saluto a qualche abitante del Giglio o che lavorava sulla nave”.