Concordia verrà demolita a Piombino, ira del Pd: “Si deve adeguare il porto”

E’ stata scelta Piombino come sede per lo smantellamento della Costa Concordia. Una decisione che ha mandato su tutte le furie il Pd secondo cui “occorrono ingenti lavori di adeguamento del porto” ed ha chiesto l’intervento del Quirinale.

La scelta relativa alla demolizione della Costa Concordia è stata proposta dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Di conseguenza il Consiglio dei ministri ha autorizzato il Dipartimento della Protezione civile – in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e il Ministero dei trasporti – ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili.

Una scelta che “non rientra nell’ordinaria amministrazione, ma si tratta di una scelta politica ben precisa. Il Quirinale valuti se il governo dimissionario è nella posizione di poterla prendere” hanno dichiarato i parlamentari del Pd Michele Anzaldi, Federico Gelli ed Andrea Marcucci.

“Per poter portare il relitto della Concordia a Piombino – spiegano gli esponenti del Pd – occorrono ingenti lavori di adeguamento del porto, che potrebbero durare circa un anno, secondo quanto riportato dalla stampa. Ciò significherebbe che la nave rimarrà almeno fino al prossimo inverno sul mare del Giglio. L’adeguamento di Piombino comporta, inoltre, altissimi costi, si parla di circa 150 milioni di euro. Altro elemento da considerare è il rischio ambientale: scavare per 15 metri in un porto industriale come quello di Piombino significa incontrare chissà quali tipi di rifiuti.

“Di fronte a rischi di questo tipo – proseguono Anzaldi, Gelli e Marcucci – è lecito domandarsi se un esecutivo dimissionario da alcuni mesi possa prendere simili decisioni. La scelta del porto per la destinazione del relitto è rimasta bloccata per un anno e l’accelerazione avviene a pochi giorni dal possibile insediamento di un nuovo governo. La Presidenza della Repubblica valuti la congruità di questa procedura amministrativa”.

“Una notizia positiva e attesa. La decisione presa dal Consiglio dei ministri risponde al nostro progetto, per il quale ci siamo battuti fin dall’inizio di questa vicenda con insistenza”. E’ questo, invece, il commento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

“Dunque – prosegue Rossi – avevamo ragione, l’avevamo detto per primi e alla fine ci siamo riusciti. E oggi siamo soddisfatti. La nostra proposta era motivata da ragioni sia ambientali che economiche. Ambientali, perché il porto di Piombino è il più vicino al Giglio e quindi riduce i rischi durante la navigazione di trasferimento del relitto”. “Economiche, perché – aggiunge – gli interventi che dovremo realizzare al porto di Piombino aggiungono a quella realtà industriale un importante vantaggio competitivo, oggi ancora più necessario a fronte della crisi della siderurgia. D’accordo con il sindaco della città Gianni Anselmi già nella prossima settimana ci incontreremo per definire meglio tutte le iniziative necessarie per consentire nei tempi previsti la realizzazione del progetto”, conclude il governatore toscano.

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