Condannato Cateno De Luca a 8 mesi e a quattro l’editore Armando Siciliano per diffamazione al Procuratore Barbaro

Condannato a Reggio Calabria stamattina in primo grado ad 8 mesi l’onorevole Cateno De Luca e sindaco di Taormina, per diffamazione ai danni del Procuratore Generale Vincenzo Barbaro. Condannato anche l’editore Armando Siciliano, che pubblicò nel 2018 il libro di Cateno De Luca “Lupara Giudiziaria” Il processo di primo grado si è chiuso oggi a Reggio Calabria. Cateno De Luca era difeso dall’avvocato Taormina e Micalizzi, mentre Vincenzo Barbaro, parte civile, era assistito dall’avvocato Tommaso Autru Ryolo.

“Il Tribunale penale di Reggio Calabria, oltre a condannare il De Luca alla pena di mesi 8 e giorni quindici di reclusione, ha condizionato la sospensione condizionale all’integrale risarcimento del danno e pertanto non risponde al vero che “il Tribunale ha ritenuto di archiviare la richiesta di risarcimento danni e che questo rappresenta una chiara affermazione della verità e correttezza delle sue azioni”, anzi , allo stato, il beneficio della sospensione sarà revocato nell’ipotesi in cui l’imputato non provvederà all’integrale risarcimento“. E’ quanto afferma il dott. Vincenzo Barbaro, ex procuratore generale di Messina.

“In verità, tale statuizione si aggiunge alla condanna al risarcimento dei danni già pronunciata con separata sentenza del Tribunale civile di Reggio Calabria del 2 marzo 2023 per fatti diversi dalle affermazioni contenute nel libro “la Lupara Giudiziaria ”, ma relativi a precedenti esternazioni del De Luca contenute in comizi e conferenze stampa. Con la medesima sentenza del Tribunale penale il coimputato Siciliano Armando è stato condannato alla pena di 4 mesi di reclusione ed al risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede. Nei confronti del Siciliano, infatti, a differenza che per il De Luca, era stata proposta azione civile in sede penale e non era stato instaurato alcun procedimento civile“, conclude Barbaro.

“La sentenza pronunciata dal Tribunale penale di Reggio Calabria- chiarisce il Prof. Avv. Carlo Taormina difensore di fiducia di Cateno De Luca nel processo con l’Avv. Tommaso Micalizzi- presenta una straordinaria anomalia, perché dopo aver condannato De Luca a otto mesi di reclusione per il reato di diffamazione ai danni dell’Ex Procuratore Barbaro, questione di cui ci occuperemo nel giudizio di appello attraverso il quale siamo certi di poter ribaltare l’esito per come già dimostrato nel corso del processo e della discussione finale, applica la sospensione condizionale della pena subordinandola al risarcimento del danno, consumando un gravissimo errore giudiziario poiché detta subordinazione è statuita in un processo dove la parte offesa, l’ex P.G. Vincenzo Barbaro, non era costituito parte civile”, rimarca Taormina.

“Una recente sentenza delle Sezioni unite della Cassazione (sent. n. 32939 del 27 luglio 2023), evidentemente ignorata dal Giudice del Tribunale di Reggio Calabria infatti, stabilisce che “il giudice può subordinare (….) il beneficio della sospensione condizionale della pena al pagamento della somma dovuta a titolo di risarcimento del danno,  solo a condizione che nel giudizio vi sia stata costituzione di parte civile”, fatto questo non verificatosi in questo processo. Il giudizio d’Appello, conclude il prof. Taormina, non servirà solo ad eliminare questo errore ma ad eliminare una sentenza che grida vendetta”, conclude Taormina.

La condanna ha comunque soddisfatto il leader di Sud chiama Nord tanto da festeggiare “da Zia Katia, alla faccia dell’ex Procuratore Generale della Repubblica di Messina Vincenzo Barbaro. Ma qui non ho trovato i torroncini che adorava Palamara”, sottolinea ironicamente il sindaco di Taormina.

“Caro Vincenzo mi hai chiesto 100 mila euro ma dovrai accontentarti di una mia condanna ad otto mesi con pena sospesa. Oggi l’esimio professor Carlo Taormina in udienza in un’ora e mezza di arringa ha messo in evidenza quanto sei galantuomo e le tue connivenze politiche. Ora fammi un’altra causa”, conclude De Luca.

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