Otto reti subite in tre sole gare. Bisogna fare fatica per cercare, senza risultato, un precedente che veda gli azzurri con lo stesso passivo. La Confederation Cup ci vede, per la prima volta, approdare alle semifinali. Un’impresa a dir poco proibitiva aspetta i ragazzi di Prandelli. Dopo aver superato la prima parte, secondo posto dietro al Brasile, gli azzurri per approdare alla finale dovranno battere le furie rosse. A dire il vero e magari andando contro corrente siamo convinti, la fede azzurra ce lo impone, ad essere ottimisti. Sarà anche vero che otto reti sono troppe in tre gare, ancor di più vero considerare che la Spagna è il peggior avversario al mondo e soprattutto gli spettri della finale europea confermano che da qualche anno a questa parte non c’è partita. Ebbene proprio perché siamo sfavoriti, proprio perché gli spagnoli, mai paghi, vorranno umiliarci, ancora una volta, abbiamo più chance di quanto non si pensi. C’è il conforto, scusate se è poco, di sapere che quando c’è da reagire, Baloletti e compagni non si tirano indietro. Anche contro il Brasile gli azzurri hanno dimostrato che la palla è rotonda. La selecao ha tremato, Dante e compagni non hanno risparmiato anche le manieri forti pur di tenere l’Italia fuori dalla propria area. Attenta Spagna non pensare di aver la partita in pugno. L’Italia è una quadra imprevedibile, cosi tanto da meravigliare sia in bene che in male. Una vittoria, contro le furie rosse, sarebbe un bel regalo per i tanti tifosi azzurri sparsi per il mondo. Insomma e per farla breve giovedi vivremo una serata di calcio ad altissimo livello. La Spagna è avvisata. E per chiudere con una massima di uno dei più rappresentativi uomini dello sport del Belpaese, non ci resta che rammentare alla Spagna: “Non puoi dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.
Michele Pisani