L’Italia di Prandelli chiude al terzo posto la Confederation Cup. Non male se si calcola che nel Belpaese molti erano diffidenti verso un risultato positivo degli azzurri. La terra degli allenatori aveva sentenziato un disastroso appuntamento pre mondiale. Cosi non è stato, anzi. Sfiorata la vittoria contro le ex furie rosse, Pirlo e compagni stringono i denti anche contro l’Uruguay ma questa volta gli undici metri ci sono amici. Brasile, Spagna, Italia ed Uruguay. Questo dice il campo. Vedremo. Intato e questa è di certo una notizia clamorosa, l’antipasto a quello che sarà, l’anno prossimo, il Mondiale, ci consegna una Spagna che viene ridimensionata nel suo ‘possente’ orgoglio. Le furie rosse lo saranno dalla vergogna visto le tre pappine rimediate dalla ‘Selecao’ di Scolari. Il Brasile vince per la quarta volta il torneo, la terza consecutiva, dimostrando di meritare il titolo sin da subito. Tre a zero il risultato finale ma poteva essere più rotondo per i verde oro. Gli spagnoli accusano il colpo e dopo ventotto gare senza sconfitte, conoscono o meglio riassaporano il gusto, amaro, di lasciare il campo da vinti e non da vincitori. Gli azzurri, dopo aver sfiorato la vittoria contro gli spagnoli, battono l’Uruguay di Cavani e conquistano il terzo posto. Prima affermazione in questa competizione ma soprattutto c’è da rilevare che Pirlo e compagni, tranne che contro il Brasile, hanno tenuto testa agli avversari, dimostrando ancora una volta che la nostra rappresentativa è tra le più forti del mondo.
emmeppi