Conferenza sulla solidarietà europea ad Arad, Romania

Per due giorni, il 4 e 5 settembre, la città di Arad, sita nell’ovest della Romania, ha ospitato un’interessante conferenza sul futuro dell’Europa, più precisamente dell’Unione Europea, organizzata dalla Prefettura Distrettuale di Arad, dal Consiglio Distrettuale e dal Comune di Arad. L’evento, moderato dal giornalista Sever Voinescu, ha portato all’attenzione del pubblico, come conferenzieri: Ioana Dumitrescu, giornalista della Televisione Rumena, corrispondente in diversi teatri di guerra, riconosciuta specialista in relazioni internazionali, Valeriu Stoica, ex ministro della Giustizia, noto specialista nel campo costituzionale, Mihai Melinescu, corrispondente della Televisione Rumena negli Stati Uniti, buon conoscitore della politica di Washington, e non ultimo Emil Hurezeanu, attuale ambasciatore della Romania in Austria.

Proponendo un tema estremamente attuale – “L’Ue tra solidarietà e sovranismo” -, Ioana Dumitrescu ha compiuto un’interessante incursione nell’evoluzione del conflitto russo-ucraino, che in realtà è un conflitto tra Russia e Occidente, tra Mosca e Unione europea. A suo parere, con l’assunzione da parte dell’Unione europea del Green Deal, che di fatto significa anche il distacco dalla dipendenza energetica russa, la Russia ha avviato un vero e proprio conflitto con l’Europa. La solidarietà europea ha iniziato a funzionare, forse più che mai, con lo scoppio della guerra nel febbraio 2022, quando l’UE ha avviato un massiccio sostegno ai rifugiati ucraini e il sistema di sanzioni economiche per Mosca. Ma, ha sottolineato Ioana Dumitrescu, è solo negli ultimi sei mesi che l’Unione Europea ha cominciato a rispondere in modo adeguato ed efficace all’aggressione russa: Bruxelles ha deciso di sanzionare tutti gli attori che intrattengono rapporti economici con la Federazione Russa.

Valeriu Stoica ha parlato nella sua presentazione: “La storia si ripete?” Le sfide del mondo libero dopo le elezioni europee”, un tema caldo sulla bocca di molti analisti e opinionisti europei, cioè se le elezioni del Parlamento europeo di quest’anno influenzeranno in modo significativo le politiche a livello dell’Unione europea. Secondo lo specialista rumeno in diritto costituzionale, l’Unione europea ha bisogno più che mai nella sua storia di un grande progetto per diventare più coerente e potersi manifestare come un attore globale rilevante. Altra presentazione interessante è stata quella del giornalista Mihai Melinescu che, partendo dal tema proposto – “La dimensione atlantica dell’Ue” – ha compiuto un puntuale viaggio nella storia delle relazioni transatlantiche, tra gli Stati Uniti e l’Ue. La preoccupazione di molti europei riguardo all’impatto delle elezioni americane di quest’anno sulle relazioni transatlantiche è senza dubbio giustificata. Secondo Melinescu, la continuità dell’amministrazione democratica a Washington porterebbe ad un avvicinamento ancora maggiore tra gli Stati Uniti e l’Europa, mentre un’eventuale amministrazione repubblicana, sotto Donald Trump, predisporrebbe ad un rapporto di tipo transazionale in cui si dialoga con Stati e non con l’UE nel suo complesso. Secondo il giornalista, i rapporti tra gli Stati Uniti e la Romania, che hanno avuto un andamento ascendente nonostante l’amministrazione di Washington, rimarranno gli stessi indipendentemente dall’esito delle elezioni americane. Un aspetto importante e delicato è la realizzazione di una politica estera comune, come ha mostrato il diplomatico Emil Hurezeanu nella sua presentazione – “L’Europa alla ricerca di una politica estera”. Secondo l’ambasciatore rumeno, probabilmente la sfida più grande per l’Unione europea sarà, nell’attuale mandato della Commissione europea e del Parlamento europeo, la trasposizione pratica di questo desiderio, attraverso il quale l’Europa potrà diventare ancora più attiva a livello internazionale.

Secondo uno degli ospiti dell’evento ad Arad, il sottoprefetto Doru Sinaci, l’edizione di quest’anno della conferenza, svoltasi sotto l’egida di “Europa – sfide e risposte”, ha rappresentato un’ottima occasione per dibattere sulle prospettive di sviluppo dell’Unione europea, in definitiva di ciascuno dei suoi cittadini.

Antoniu Martin, storico e analista politico

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