”L’obiettivo deve ora essere uno solo: tornare a crescere”. Queste le parole del numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi. ”Per tornare a produrre più benessere l’Italia – continua il presidente degli industriali – deve fare leva sulla sua risorsa più importante: la vocazione industriale in tutte le sue declinazioni. Il reparto manifatturiero è il motore del nostro sistema”. “Il presidente Napolitano ha lanciato un messaggio forte sul pagamento dei debiti della P.A., e lo ringrazio ancora oggi per quel gesto. Ci aspetta un grande impegno comune: fare una nuova Italia, europea, moderna aperta”, dichiara ancora Squinzi. “Le riforme non sono più rinviabili a partire dalla legge elettorale, avverte. Se questo sarà il governo della crescita noi lo sosterremo con tutte le nostre forze”. “Quasi un terzo delle imprese – ha incalzato ancora il presidente di Confindustria – ha liquidità insufficiente rispetto alle esigenze operative. Dobbiamo contrastare la terza ondata di credit crunch”. E infine: “bisogna ridurre il cuneo fiscale, al 53% nel 2012, eliminando il costo del lavoro dalla base imponibile Irap e tagliando di almeno 11 punti gli oneri sociali che gravano sulle imprese manifatturiere. Più della metà di quello che le imprese pagano ai lavoratori va nelle casse dello Stato”. “La mancanza del lavoro è la madre di ogni male sociale”. Così conclude il numero uno degli industriali a margine dell’assemblea annuale.
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