Conflitto di interessi e nuovo testo alla Camera

Il Partito democratico, sulla scia delle intenzioni del governo, accelera alla Camera sul conflitto di interessi. Il relatore del provvedimento, Francesco Sanna, ha inviato un ‘decalogo’ agli altri partiti sui punti chiave della riforma per poter definire al più presto un testo unico che riunisca le diverse Pdl depositate in prima commissione: “La scadenza che abbiamo è quella di arrivare all’ultima settimana di giugno in aula, ma comunque entro l’estate di chiudere con il voto definitivo. Tra gli elementi chiave del nuovo testo messo a punto dal Pd c’è’ l’allargamento della ‘platea’ cui si applicano le norme sul conflitto: “Passiamo dai membri di governo al concetto di cariche pubbliche”, dice ancora il relatore che coordina il lavoro del comitato ristretto che sta scrivendo il testo. Quindi, tutto il governo ma anche le alte cariche dello Stato, dai direttori generali dei ministeri ai capi Dipartimento, fino ai membri delle Autorità per finire a regioni e comuni. Ma non è tutto, perchè tra le novità c’è anche quella di chiarire con precisione maggiore rispetto al passato quali sono i soggetti ‘passibili’ di conflitto: “Sarà definita la figura del vero e proprio proprietario dell’azienda che opera in conflitto, oltre ovviamente al responsabile, evitando le interpretazioni equivoche del passato. L’obiettivo resta quello di fare la legge con tutti e sul 70% del nuovo testo abbiamo già riscontrato la disponibilità di gran parte dei gruppi politici”. Un conflitto di interessi è una condizione che si verifica quando viene affidata un’alta responsabilità decisionale a un soggetto che abbia interessi personali o professionali in conflitto con l’imparzialità richiesta da tale responsabilità, che può venire meno a causa degli interessi in causa e può verificarsi in diversi contesti e ambiti: economia, diritto, politica, lavoro. Il verificarsi di un conflitto di interessi non costituisce di per sé prova che siano state commesse scorrettezze, può tuttavia costituire un’agevolazione nel caso in cui si cerchi di influenzare il risultato di una decisione per trarne un beneficio. L’essere in conflitto e abusare effettivamente della propria posizione restano quindi due aspetti distinti: un soggetto coinvolto, infatti, potrebbe non agire mai in modo improprio, tuttavia un conflitto di interessi esiste a prescindere che a esso segua o meno una condotta impropria. Il ‘nuovo’ conflitto di interessi, a differenza che con la legge Frattini, avrà un “approccio preventivo” e sarà affidato alla verifica di un organismo creato ad hoc: “O ci si affida come oggi all’Antitrust oppure si mette in condizione una Autorità indipendente, non creandola ad hoc, di occuparsene: un collegio eletto sul modello della Coste costituzionale o del Csm”. La legge 20 luglio 2004, n. 215,   nota anche come legge Frattini dal suo ispiratore, Franco Frattini, recava disposizioni in tema di conflitto di interessi. La norma regolamenta uno dei temi più scottanti della politica italiana a partire dagli anni novanta, ossia la possibile commistione fra interessi privati ed azione politica dei titolari di cariche di governo, assicurando che questi ultimi svolgano la loro attività nell’esclusivo interesse pubblico. Nucleo centrale della norma è l’articolo 2, che definisce come incompatibile la posizione di un titolare di cariche governative con l’assunzione di impegni all’interno di Consigli di Amministrazione, di amministratore delegato o direttore generale, e più in generale di svolgere l’attività di imprenditore. Tale incompatibilità si spinge fino al sostanziale divieto ad esercitare il diritto di voto in assemblea nel momento in cui il governante sia socio di un’impresa. L’art. 3 stabilisce che la sussistenza del conflitto d’interessi si ha di fronte ad un’incidenza, derivante da un atto od omissione del soggetto, sul proprio patrimonio, su quello del coniuge, o su quello dei parenti entro il secondo grado, con danno per l’interesse pubblico. Il testo varato dal Parlamento Italiano venne duramente criticato per disporre in sostanza norme per punire il conflitto d’interesse, senza però prevenirlo. Nel 2004 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa espresse il timore che la legge potesse ledere sia di fatto che in termini di diritto il pluralismo informativo. . I principali punti di criticità della legge Frattini sono rappresentati dal fatto che la legge non prevede l’ineleggibilità di un soggetto sottoposto ad un potenziale conflitto di interessi, ma solamente l’incompatibilità nell’assumere incarichi differenti da quelli di governo, o nell’adottare atti od omissioni da cui deriverebbe “un’incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio”. Quest’ultimo aspetto è definito come conflitto d’interessi solo quando da un atto od omissione deriverebbe un “danno per l’interesse pubblico”. Inoltre un secondo punto di particolare problematicità risiederebbe nel fatto che “che la legge 215 non ricomprende la mera proprietà di un’impresa né tra le ipotesi di incompatibilità né tra le ipotesi di conflitto di interessi”. Nella legge in discussione alla Camera verrano tra l’altro definiti gli ambiti in cui ci potrà essere conflitto, dalle Tcl alla Difesa, e con l’allargamento alle regioni ci sarà di fatto un ‘aggiornamento’ delle norme su ineleggibilità e incompatibilità. Novità anche per quel che riguarda le eventuali sanzioni, nel nuovo testo in caso di conflitto si prevede la rinuncia all’incarico o l’affidamento del patrimonio a un ‘blind trust’. Aperta la discussione sulla possibilità di arrivare alla vendita del patrimonio. Spiega Sanna: “In America è così e noi ci stiamo lavorando”. Di certo, l’obiettivo è quello di prevedere tra le sanzioni per i membri del governo una segnalazione al presidente del Consiglio, della Repubblica e al Parlamento con la previsione di un meccanismo simile a quello della sfiducia parlamentare. Per gli altri soggetti in conflitto si può intervenire per legge sulla decadenza. “Vorremmo fare una legge il più possibile non soggetta a interpretazioni. Non siamo per la giurisprudenza creativa, quindi elasticità ma precisione delle norme”, sottolinea Sanna.

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