“Non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno, non si tocca niente a nessuno. La 194 non è in discussione”. Il vice premier Matteo Salvini arrivando al Congresso mondiale delle famiglie di Verona cerca di sgombrare il campo dagli equivoci e ribadisce che la legge sull’aborto non si cambia. “Combatterò fino a che campo una pratica disumana, barbara e tribale come la pratica dell’utero in affitto, della donna bancomat, forno a microonde”, aggiunge il ministro dell’Interno. “Leggevo oggi ‘La fattoria degli animali’ di Orwell perché stiamo vivendo oggi il pensiero unico, lo psicoreato, il ministero della verità, la neolingua. Oggi parlare di mamme e papà sarebbe uno psicoreato”.
La sua è una difesa della donna, della famiglia tradizionale, composta da uomo e donna. Ma senza sottovalutare il cambiamento sociale di un mondo in continua evoluzione. Una dicotomia nel lessico ma non nella sostanza perché non si possono negare alcune evoluzioni in essere nella società contemporanea. Governarle, anche giuridicamente, è difficile.
Il Congresso mondiale delle famiglie di Verona è anche l’occasione per tenere alta la tensione con l’alleato di governo. Ogni argomento è buono per rimarcare differenze tra M5S e Lega. Al sottosegretario Vincenzo Spadafora, che in una intervista al “Fatto quotidiano” aveva escluso in futuro nuove alleanze del M5S con la Lega risponde a tono. “Spadafora – ha detto Salvini – si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono più di 30mila famiglie che attendono di adottare un bambino”.
Immediata la replica di Luigi Di Maio, come se stesse rispondendo ad un avversario politico e non ad un alleato di governo. “Salvini legga bene le deleghe: Spadafora non c’entra. Quella sulle adozioni è in capo al ministro Fontana ed al presidente del Consiglio”. Ma non finisce qui. “A Verona c’è uno stile medievale. Qui si sta guardando al futuro”, sono le parole di Di Maio che spiega la distanza con la Lega. Non c’è contrapposizione tra tipi di famiglie. Tutti abbiamo a cuore l’aiuto alle famiglie e a i giovani”.