Congresso Lega Nord. Domani Maroni ‘incoronato’ nuovo segretario

Roberto Maroni è pronto ad aprire una nuova pagina politica per la Lega Nord. L’ex ministro dell’Interno è il candidato unico alla segreteria della Lega Nord e domani sarà ‘incoronato’ nuovo leader dei lumabard. Tra 24 ore finisce ufficialmente l’era Bossi e si apre quella della Lega 2.0. Ma l’ombra del Senatur, come in molti pensano nel movimento, continuerà a farsi sentire. Da giorni continua a sussurrare sotto voce che per il suo ex delfino non sarà una passeggiata. I numeri, dopo lo scandalo che ha travolto la sua creatura politica, non sono più dalla parte sua ma può dare fastidio a Bobo. Questo Maroni lo sa e sono giorni che chiede ‘unità’. “Chiedo a tutti di fare un passo in avanti. L’unità è il nostro valore fondamentale”. “Da ora in avanti – è la linea dell’ex ministro dell’Interno – bisogna mettere da parte polemiche e rancori personali. Ne va del nostro futuro”. Ma non sarà facile mettere insieme le aspettative dei suoi ‘barbari sognanti’ e la voglia di rivalsa degli irriducibili bossiani. “Nella Lega conta il progetto e non i nomi – afferma il segretario nazionale della Lega lombarda, Matteo Salvini -. Nessuno è indispensabile e anche Bossi continuerà a fare la sua parte”. “Il segretario -ha tenuto a precisare Salvini- sarà Roberto Maroni, punto e basta”. In apertura del Congresso ad Assago è intervenuto l’europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio, che ha presentato una mozione che domani sarà messa ai voti, “per garantire l’indipendenza della Padania”. “La battaglia indipendentista continua e il nuovo segretario, chiunque esso sia se lo ficchi bene in testa”. “Oggi – ha sottolineato Borghezio – comincia la rinascita della Lega forte e coraggiosa. Caro segretario, noi saremo leali sempre, ma su questo punto ti romperemo sempre”. “L’articolo 1 dello Statuto – precisa il vulcano europarlamentare- dice che la Lega esiste perché combatte per l’autonomia della Padania e questo non si tocca. Gli indipendentisti sono per la difesa del territorio, ma io sento la Lega romana, quella governativa, un pò deboluccia nell’affrontare argomenti come l’immigrazione clandestina”. “Noi – ha aggiunto l’europarlamentare – non siamo democristiani, ma indipendentisti e per questo occorre riprendere alta e forte la lotta contro l’immigrazione. La secessione è un nostro diritto naturale e noi siamo indipendentisti come i baschi, i corsi e i fiamminghi e per questo continueremo nella nostra battaglia”.

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