“E’ proprio la Democrazia, alla quale si è appellato il presidente Emiliano – intervenuto a favore e in soccorso della presidente Capone -, a prevedere che dopo il pronunciamento di un ‘pensiero’ si dovrebbero aprire un dibattito plurimo e non un monologo da parte di chi, come la Capone, ricopre un ruolo istituzionale di garanzia.
“In apertura della seduta odierna – come avviene sempre e in modo irrituale – la presidente Capone ha fatto la sua riflessione, quella attuale sul Lavoro e del DDL Zan, esprimendo il suo ‘pensiero’ politico che non rappresenta quello dell’intero Consiglio per questo abbiamo la necessità di ribadire che nessuno intende vietare alla Capone di fare comunicazioni di natura politico-sociale, ma nel momento in cui tratta argomenti che hanno diverse sfumature di ‘pensiero’ deve concedere spazio di intervento anche ai consiglieri regionali. Sul Lavoro, infatti, come non essere d’accordo sulla Sicurezza degli ambienti e come non provare dolore per le troppe morti che ancora si registrano quotidianamente, ma per Fratelli d’Italia parlare di Lavoro è anche parlare di Meritocrazia e in Regione Puglia le ultime nomine non brillano certo per questo criterio.
“Quindi, parliamo volentieri di Lavoro, ma non con un ‘sermone’ unilaterale ma con un dibattito serio sempre: perché non la Capone non può? pensare di interpretare il pensiero dell’intero Consiglio, e per quanto ci riguarda quello di Fratelli d’Italia.
“Questa è la Democrazia, ma è evidente che a Emiliano da un po’ di tempo il termine gli è poco congeniale. Non vorremmo che la Capone cominci a pensarla allo stesso modo…”