Consiglio Europeo: niente vincoli per accoglienza migranti…

Ieri sera, il portavoce ufficiale del presidente del Consiglio Europeo comunicava ufficialmente che la conferenza stampa prevista per rendere noti i progressi raggiunti nell’arco della giornata era stata annullata, poiché non si era raggiunto l’accordo su nessuna delle questioni in agenda. La causa? Qualcuno tra i ventotto aveva posto la riserva su tutto, ma proprio tutto.

Non poteva che essere il nostro “avvocato del popolo”, investito dal governo giallo-verde per dare all’Italia la grande voce che in Europa le spetta.

L’agenda del Consiglio prevedeva la spinosa questione dei migranti. Tema su cui il nostro governo intendeva usare il pugno duro.

 Conte avrebbe portato avanti le posizioni italiane con fermezza, a costo di bloccare i lavori su tutta l’agenda, se non fosse prima stato trovato un accordo  sulle procedure di controllo dei migranti recuperati in mezzo al mare e l’accoglienza degli aventi diritto ai nostri colleghi europei.

I dodici punti che nelle conclusioni ufficiali riguardano il tema delle migrazioni, fondamentalmente confermano la linea che pone l’accento sul controllo delle frontiere, tramite gli accordi bilaterali con la Turchia di Erdogan e il lavoro dell’agenzia Frontex. Si ribadisce la necessità di incrementare gli sforzi per porre fine al traffico degli scafisti, facendo riferimento esplicito al fatto che l’Unione Europea continuerà a supportare l’Italia e gli altri paesi di frontiera in questo senso.

L’aspetto su cui però si tratteneva il fiato è quello relativo alla presa in carico dei migranti salvati nel Mediterraneo, di cui si tratta al punto sei. La svolta sarebbe nel fatto che i migranti potranno essere trasferiti in centri controllati, istituiti negli Stati Membri. Lì si sbrigheranno le procedure di sicurezza e controllo, per distinguere gli aventi diritto di asilo dagli immigrati irregolari da rispedire indietro. Tutto questo dovrebbe avvenire in nome del principio degli sforzi condivisi, ma,  su base volontaria.

Come evidenzia l’ex Presidente del Consiglio Gentiloni  siamo ben lontani dall’aver ottenuto gli impegni vincolanti per cui l’Italia si era battuta nell’ultimo anno.

Non sembrano esserci le basi per una sana solidarietà, sia all’interno dell’Unione tramite la cooperazione tra i suoi membri, sia in senso lato, verso l’esterno, verso un’umanità che ha bisogno di accoglienza. La vittoria politica che abbiamo portato a casa è il poter puntare il dito contro gli altri se non fanno il proprio dovere. Niente altro.

Qui il documento ufficiale sulle conclusioni del Consiglio.

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