Al Consiglio Federale della Lega che si è tenuto a Roma, dopo aver parlato di lavori pubblici e di Europee, la portata principale del parlamentino leghista è stata, un po’ a sorpresa, l’indizione del Congresso Federale che «si terrà dopo il voto europeo e comunque entro l’autunno». Prima di esso, e comunque entro l’estate, ci saranno i congressi regionali che ancora mancano all’appello e tra questi il più atteso è senza dubbio quello che si svolgerà in Lombardia, dove il Carroccio è attualmente guidato dal deputato Fabrizio Cecchetti.
La decisione di convocare il Congresso, quasi 11 anni dopo l’ultimo che si tenne il 15 dicembre 2013 al lingotto di Torino e che incoronò Salvini, non è arrivata del tutto a sorpresa. Sono settimane che nel quartier generale di Via Bellerio si ragionava sulla tempistica. Il dubbio era se sarebbe stato meglio farlo prima o dopo il voto per le Europee. La scelta della seconda opzione arriva per due motivi. La prima è che, come ha detto anche ieri sera ai suoi, Salvini «sono convinto che il voto darà risultati positivi». La seconda è che parallelamente all’indizione del congresso, il leader leghista ha chiesto ai suoi compattezza massima verso l’appuntamento dell’8 e 9 giugno, perché «sarà un passaggio fondamentale che deciderà il futuro dei nostri figli».
‘Non è un consiglio straordinario, precisa Salvini, “nessuna chiamata alle armi, quelle le lascio a Macron”, risponde a una giornalista di La7 che glielo chiede. “Ci sono 4 mila comuni al voto in primavera, analizzeremo sindaci e alleanze e decideremo chi stenderà il programma. Ci saranno ministri, governatori e sindaci”. Il consiglio non sarà risolutivo per le candidature alle prossime elezioni europee. Le liste vanno depositate il 30 aprile. Non è stato sciolto il nodo “Vannacci sì, Vannacci no, Vannacci forse – sono parole di Salvini – lo stimo, c’è un ragionamento aperto, decideremo entrambi”, spiega il vicepremier. “Come segretario della Lega – assicura – sono assolutamente contento di quello che stiamo costruendo al governo dei territori e del Paese. Abbiamo altri quattro anni davanti, abbiamo elezioni amministrative e regionali da vincere e quindi sono assolutamente soddisfatto”.
Tutti i congressi regionali della Lega si terranno dopo le europee, e poi quello federale in Autunno. E’ la linea che poi Matteo Salvini ha dettato al consiglio Federale del partito, convocato per definire la strategia in vista delle amministrative ma soprattutto delle elezioni europee. Per quest’ultimo appuntamento il leader vuole “liste forti e aperte per un risultato a doppia cifra”. Ma nel partito c’è chi, meno ottimista, prevede risultati “non scoppiettanti” ed è pronto a chiedere un cambio di strategia della Lega di governo dopo le europee: fare meno cose e comunicarle meglio, la sintesi. Intanto, spiega il partito, il Comitato federale ha mostrato una “squadra compatta al fianco del segretario” e ha creato un gruppo di lavoro per il programma verso le europee.