Incostituzionali i tagli ai magistrati e alle pubbliche amministrazioni. Lo ha stabilito la Consulta, secondo cui la riduzione di tali compensi, prevista dalla manovra economica 2011-2012, violail principio di eguaglianza. La Corte Costituzionale ha quindi bocciato con la sentenza 223/2012 (presidente Alfonso Quaranta, giudice redattore Giuseppe Tesauro) alcune norme contenute nella manovra correttiva varata dal Governo Berlusconi con il decreto-legge del 31 maggio 2010 n. 78 intitolato ‘Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica’ . In particolare è stata stabilita l’illegittimità del decreto nella parte in cui dispone che ai magistrati non vengano erogati gli acconti 2011, 2012 e 2013 e il conguaglio del triennio 2010-2012 e nella parte in cui dispone tagli all’indennità speciale negli anni 2011 (15%), 2012 (25%) e 2013 (32%).