Conte a ‘Mezz’ora in più’ anticipa novità sul Nuovo Movimento

L’ex presidente del Consiglio, indicato da Beppe Grillo come capo politico in pectore del M5s, dice  che ci sarà una nuova organizzazione: “Non avremo la forma del partito tradizionale, quella novecentesca, perché sta attraversando un forte deficit. Avremo una struttura organizzativa in forma light ma ci sarà. Sicuramente ci saranno nuovi organi che condivideranno la responsabilità politica con il nuovo leader.  Ci sarà un consiglio nazionale formato da rappresentanti dei gruppi parlamentari, con una parte eletta direttamente dagli iscritti. Andremo verso un sistema misto. Mi auguro ci sia un giusto mix tra una struttura, che avrà una funzionalità piramidale, ed un ampio coinvolgimento degli iscritti. La democrazia diretta, partecipata deve continuare ad essere un caposaldo del Movimento cinque stelle. Ci avviciniamo all’evento di presentazione, fra 7-10 giorni massimo, vorrei che ci fosse la presentazione, la proposta politica e il progetto complessivo. Una mezza rivoluzione che parte dalla rivalutazione della parola ‘onorevole’. Il neo movimento cambierà anche il linguaggio: per me ‘onorevole’ non è una parola diffamatoria, dipende da come si svolge il mandato. Ho una grande considerazione per la dignità dei posti parlamentari, è per questo che ho scelto di non correre per il seggio’

Conte presenterà una proposta sulla spinosa questione del doppio mandato che agita il Movimento Cinque Stelle. “Non è nello statuto e non sarà nel nuovo statuto, è nel codice etico: quando affronteremo il codice etico ce ne occuperemo. C’è la posizione di Grillo, da considerare, mi assumerò la responsabilità di formulare una proposta nel quadro della ragionevolezza e poi coinvolgeremo gli iscritti”, ha detto l’ex premier a ‘Mezz’ora in più’, su Rai Tre. Dove fa sapere che non correrà nelle elezioni suppletive per un seggio di deputato in un collegio romano che si è recentemente liberato.

Tenendo conto sempre che derogare alla regola dei due mandati significa perdere fette di consenso tra i parlamentari al primo mandato, che sono più numerosi; non farlo equivale a mettersi contro big come Luigi Di Maio. Si parla da tempo di una possibile exit strategy di carriere alle assemblee elettive ‘localì per chi ha già fatto il bis, cioè soprattutto le Regioni, dove le indennità restano generose. Ma rimane una ipotesi.

Beppe Grillo, con il quale il lavoro per il nuovo Statuto e codice etico del M5S è coordinato e che anche nelle ultime ore ha posto il veto. La regola non si cambia, il divieto di superare i due mandati resta: ne va dello spirito e della natura della sua creatura.

Sullo sfondo la  figura di Alessandro Di Battista. L’ex deputato, che ha sempre un grande seguito nel Movimento, ha già detto: ‘È avvilente leggere le dichiarazioni di moltissimi parlamentari del Movimento 5 Stelle che oggi a pandemia non ancora finita, con la classe media al collasso, con Confindustria che fa il bello ed il cattivo tempo e con una crisi sociale fuori dal comune, preferiscono metter bocca sulla regola del doppio mandato ovviamente con l’obiettivo di cancellarla e poter continuare a vivacchiare nelle Istituzioni’.

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