Il governo Conte bis sostenuto da M5s-Pd-LeU ha ottenuto la fiducia alla Camera con 343 sì contro 263 no. I deputati presenti erano 609, quelli votanti 606. Tre gli astenuti. La maggioranza è quindi stata fissata a 304 voti, ed è stata superata di 39 voti. Alla maggioranza sono mancati 9 voti. Non hanno partecipato al voto due deputati dem: Pizzetti e Portas. Nei 5 Stelle, 4 parlamentari erano in missione (Businarolo, Dieni, Marzana e Leda Volpi) e altri 3 (Maniero, De Toma e Scagliusi) non hanno partecipato al voto. Compatto il gruppo di Leu: 14 sì su 14. I 3 astenuti sono deputati delle minoranze linguistiche.
Ma prima del voto la tensione è salita alle stelle alla Camera dei Deputati durante la replica del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, dopo il dibattito sul suo discorso programmatico in vista della fiducia. Dai banchi di Lega ed FdI si sono elevate grida di contestazione dura nei confronti del premier e del governo. “Elezioni” e “Dignità”. “Venduto venduto”. Quello che milioni di italiani hanno visto in diretta è stata l’ennesima spiacevole pagina vissuta nell’Aula di Montecitorio. Si è sentito dire di tutto.
“Avete parlato di tradimento ma permettetemi di dire che conosco la vostra abilità comunicativa ma ripetere all’infinito queste parole non potrà cambiare la realtà dei fatti: questa è una grande mistificazione. Il fatto di pensare che una singola forza politica o addirittura il suo leader possa decidere ogni anno a suo piacimento o addirittura a suo arbitrio di poter portare il Paese alle elezioni è irresponsabile”. Con queste due parole il premier replica alla Lega, ormai da tempo su ex alleato di governo. Parole che sembrano essere indirizzate solo agli uomini di Salvini.
“Tradimento, oltraggio agli italiani, addirittura sequestro del voto”, elenca Conte, riprendendo le parole ‘ricorrenti’ negli interventi dell’opposizione. “Mi chiedo se la nostra Costituzione esiste ancora, è stata stracciata. Conosco la vostra abilità comunicativa ma ripetere all’infinito queste parole non cambia la realtà dei fatti, questo è una grande mistificazione”.
Gli interventi nel dibattito alla Camera erano “incentrati sul passato piuttosto che sui contenuti programmatici che ho illustrato”; “molti deputati della Lega e di FI celano, senza offesa, forti reazione emotive, veementi proclami”, ha continuato il premier, che ha poi difeso il Movimento Cinquestelle: “Il M5S ha subito una scelta di tradimento”, ha detto, definendo “assurdo” il fatto che sia accusato della caduta del governo. “Mentre il Movimento 5 Stelle è stato coerente al proprio programma, voi dimostrate di essere coerenti solo con le vostre convenienze elettorali – ha continuato -. I ministri hanno giurato di tutelare gli interessi della nazione e non di partito”.
Il governo, ha continuato, “si presenta a voi non come è stato detto nottetempo, ma in modo libero, trasparenza e lineare. Il M5s, il Pd e Leu hanno lavorato a un programma, a una convergenza e hanno elaborato un progetto da offrire al Paese per tutelare il bene del Paese. Io ho usato non a caso due concetti: coraggio e responsabilità”.
“Le forze politiche che sostengono il governo hanno dismesso i pregiudizi, cioè di guardare al passato, consapevoli che siedono qui non nell’interesse proprio ma degli italiani”, ha detto Conte.