Giuseppe Conte, dopo aver accettato con riserva, come da prassi ‘costituzionale, l’incarico di formare un nuovo governo comunica il calendario delle consultazioni per formare un nuovo governo: si comincia alla Camera alle 15:20. Il primo appuntamento è con il Gruppo Misto “Maie-Movimento associativo italiani all’estero”. Alle 15:40 con il Misto “Più Europa-Centro democratico”, alle 16 con Misto “Noi con l’Italia”, alle 16:20 con Misto “Civica popolare”, alle 16:35 con Misto “Psi”, alle 16:50 con Misto “Sogno Italia-10 volte meglio”, alle 17:45 “Per le autonomie”, alle 18:15 con “Liberi e uguali”, alle 19 con “Fratelli d’Italia”. Le consultazioni proseguiranno venerdì con i partiti maggiori. Scontato l’ok di tutti, più che sul programma, la partita si sposta sulla squadra di governo. In stile prima, seconda, terza o addirittura quarta repubblica, come qualcuno dice di trovarsi, il nodo resta sempre lo stesso: ognuno cerca e vuole visibilità per dare l’ok alla fiducia quando il nuovo esecutivo si presenterà in Parlamento. Che tradotto significa ministri, vice ministri e sottosegretari. Ovvero visibilità. Un puzzle di difficile composizione quando si ha una maggioranza schiacciante, figuriamoci in queste condizioni. Per Conte, al di là delle dichiarazioni di rito su coalizione e programma di governo, il problema fondamentale resta questo. Accontentare tutti i partiti che lo sostengono e le rispettive correnti. Passano gli anni ma il metodo Cencelli resta sempre valido. Anzi, oggi più che mai. Ma per attuarlo serve spessore politico. Cosa che Conte sta imparando. La politica da giorni sta premendo sull’acceleratore e non può aspettare l’inesperienza politica dei palazzi di un Conte bis. Ora il presidente del consiglio incaricato si appresta a diventare regista di un film con attori e produttori che sono mestieranti del settore. Il rischio, dovuto all’inesperienza politica e non alle qualità e capacità tecniche, è quello di essere cotto non a fuoco lento ma iper veloce e, quindi, obbligato da chi ne capisce, a cedere posti e posticini nel costituendo governo. Conte, è giusto precisarlo, non è uno sprovveduto, manca solo di esperienza. Ma la guida della presidenza del consiglio dei ministri, nonostante l’inesperienza, vale l’attuazione del Codice Cencelli. E’ semplicemente la politica, piaccia o non piaccia.
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