Giuseppe Conte interviene in prima persona per stemperare le tensioni all’interno del Governo. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, il presidente del Consiglio ha smentito le voci di un contrasto con ministro dell’Economia, chiarisce: ‘Non è così. Giovanni Tria è il cerbero dei conti, il loro custode arcigno. Ma non esiste che lasci il governo. Attenzione, peraltro, a non considerarlo un corpo estraneo a questo esecutivo. Per me la moneta unica europea e l’appartenenza alla Nato non sono in discussione. E non lo sono anche per il governo da me presieduto’.
Conte e dimissioni di Tria
Giovanni Tria, durante l’ultimo Question time alla Camera, ha specificato che analizzando i conti il recupero fiscale è possibile limitatamente a una massa di 50 miliardi. Cifre molto differenti rispetto a quelle prospettate dalla Lega: il Carroccio, attraverso il senatore Siri, ha annunciato aliquote al 25, 10 e 6 per cento. Il rapporto tra il ministro dell’Economia e Salvini e Di Maio, dei partiti che sostengono il Governo, è alquanto teso. Secondo indiscrezioni, Tria avrebbe ammesso che ci sia incomunicabilità. Le pressioni da parte di Cinque Stelle e Lega continuano e a settembre potrebbero sfociare nelle dimissioni.