Beppe Grillo e Giuseppe Conte, nelle linee politiche del Movimento restano sempre molto distanti parlando due lingue completamente diverse.
Ma il blog di Beppe Grillo, con 8 persone all’attivo, una volta attivata la ‘partnership‘ – andrebbero retribuite, anche con le risorse del Movimento, dunque dei gruppi parlamentari. Un impegno di centinaia di migliaia di euro.
Da qui nasce la trattativa tra Grillo e i vertici pentastellati. Il gruppo di Palazzo Madama era pronto ad accollarsi le spese ma che sarebbe stato il garante del Movimento a fare un passo indietro, forse per le vicende del figlio Ciro.
Stipulando il contratto con un gruppo parlamentare i contenuti del blog di Grillo sarebbero stati vincolati al racconto delle attività di deputati o senatori, realtà forse non gradita al garante.
“L’ipotesi che Grillo possa accettare finanziamenti dalla politica, anche se da parte di un gruppo parlamentare pentastellato, mi sembra francamente peregrina – preconizza l’avvocato Lorenzo Borrè che conosce benissimo il mondo grillino e altrettanto bene lo stesso Grillo. – Ovviamente – avverte il legale di gran parte degli espulsi dal Movimento – non parlo per Grillo né mi arrogo la potestà di interpretarne il pensiero, ma il rifiuto di finanziamenti che provengono, in prima istanza, da casse pubbliche, è la sottile, invalicabile linea rossa. E marca evidentemente le differenze. Anche se al momento Grillo non ha fatto ricorso al potere di richiedere il rinnovo della votazione assembleare per sottoporre alla scelta di un più ampio quorum la decisione di abbracciare il principio che in politica i soldi servono“.