Entro mercoledì scioglierà la riserva da presidente del consiglio incaricato. Inoltre non ha alcuna tessera di partito. C’è vicinanza con il M5S ma non vuole essere definito un esponente del MoVimento. “Definirmi M5s è inappropriato. Bisogna attenersi ad alcuni dati di fatto oggettivi. Io non sono iscritto al M5S, non partecipo alle riunioni del gruppo dirigente politico, non ho mai incontrato i gruppi parlamentari, anzi mi piacerebbe farlo per spiegare il programma. Resta il dato che c’è molta vicinanza, li conosco da tempo, lavoro con il M5S molto bene e il Movimento mi ha designato come ministro”, spiega Giuseppe Conte intervenendo da Palazzo Chigi alla festa del “Fatto Quotidiano” alla Versiliana a chi gli chiede se è esatto definirlo un presidente del Consiglio “5 Stelle”. Il presidente incaricato, precedentemente voluto dal M5S, ora non vuole indossare nessuna maglietta ‘politica’. Si sente terzo a quella stessa politica che lo ha messo a palazzo Chigi e che ora vorrebbe domare e dominare. Per andare avanti sembra essere disposto a tutto e queste parole lo dimostrano: sono un assist perfetto per Luigi Di Maio. Il capo politico dei 5Stelle ora potrà rivendicare il suo ruolo ‘simbolico’ da vicepremier. Un ruolo di rappresentanza ma fondamentale per la tenuta del governo. Ma questo cozza con la proposta Franceschini e benedetta da Zingaretti: nessun vicepremier per Pd e M5S. Ai Dem farebbe comodissimo meno ai pentastellati. Si ritorna al punto di partenza come il gioco dell’oca. E in questo caso non si tratta semplicemente di una questione di nomi. In ballo c’è la sopravvivenza di un Movimento da rifondare sicuramente con idee e persone qualificate. E con maturità politica. Il tutto in attesa pericoloso responso della piattaforma Rousseau.
Per il resto Conte sprizza gioia e sicurezza sulle trattative di governo in corso spiegando che “stanno andando bene, è un momento in cui sto lavorando al programma. E’ importante un programma che si dia una visione del Paese, una prospettiva di governo”.
“Il programma è quello di mettere in primo piano una visione del Paese di economia sostenibile, economia circolare. Fare cose on stratosferiche ma che andavano fatte e che non siamo riusciti a fare, e farle con la massima determinazione. E’ la più grande sfida”.
Il premier incaricato ha chiarito che il “tema dei ministri adesso non è la massima premura, che in questo momento è il programma. E definendo le linee strategiche chiederò indicazioni in modo da consentirmi di scegliere la migliore squadra”. E ancora, ha ribadito. “Il Pd e il M5s sono due forze che hanno vissuto da antagoniste sul piano politico. Ora vedo un clima di lavoro positivo, finalizzato a un progetto comune per il bene del Paese. Sono tutti disponibili ad accantonare il passato e concentrarsi sul progetto per il Paese”.
“Patto di stabilità sia adeguato al ciclo economico” – “Sto ricevendo tanti messaggi da parte dei leader che ho conosciuto in questi 14 mesi, in particolare tanti segni di apprezzamento – ha ripreso -. Questo fa piacere e lo considero un ottimo auspicio per avviare un’esperienza di governo in cui l’Italia può giocare da protagonista in questa nuova legislatura. Mi piacerebbe molto che l’Italia possa dare un contributo critico per adeguare il Patto di stabilità al nuovo ciclo economico, alla nuova prospettiva economica”.
Quello di Beppe Grillo, secondo il premier incaricato, “è un intervento condivisibile per l’impostazione. Grillo ha disegnato il futuro, ci invita a guardare in visione prospettica”. Ma chiarisce che “definirmi M5s è una formula inappropriata. Non sono iscritto al Movimento e non partecipo ai loro vertici”.
Conte dice poi di essere convinto che “anche Luigi Di Maio stia lavorando a questo progetto con entusiasmo” e assicura: “La deadline del nuovo governo è martedì, mercoledì al massimo”.
“Lavorerò anche per evitare una squadra tutta maschile e garantire alle donne un adeguato riconoscimento”, ha promesso Conte. E sul tema migranti: “Chi sbarca in Italia sbarca in Europa. Detto questo, non sarebbe affatto saggio pensare che non occorra perseguire una politica seria, rigorosa sull’immigrazione”. E, proprio sulle politiche migratorie, ha aggiunto che è necessario modificare il regolamento di Dublino, contrastare i traffici illeciti e lavorare sui meccanismi europei di accoglienza e distribuzione dei migranti.