Conte riferisce alle Camere sul Dpcm

Il premier Giuseppe Conte illustrerà alle Camere – questo pomeriggio al Senato e domattina a Montecitorio – il Dpcm. Non è  una risposta agli appelli  sulle scelte condivise che vengono dal Quirinale, ma è un piccolo passo.

In realtà il Parlamento è oggi decimato da Covid e quarantene e si cerca un’intesa politica per evitare ulteriori lacerazioni. Conte farà una semplice informativa sul Dpcm delle strette ai locali e alla movida. Una informativa e non una comunicazione. La differenza è importante: su quello che dirà Conte non si potrà votare né portare modifiche. Di fatto le misure anti Covid decise dal governo la scorsa settimana sono blindate.

Il centrodestra rinuncia a forzare la mano per inchiodare Conte a una votazione.

Il presidente della Camera, Roberto Fico ha chiamato i capigruppo uno a uno l’altro giorno, per sincerarsi che non ci fossero dissensi.  Qualche giorno fa i giallo-rossi avevano acconsentito a sospendere le votazioni a Montecitorio per questa settimana, venendo incontro alla richiesta dell’opposizione a ranghi ridotti per i contagi. Adesso l’opposizione è venuta incontro ai giallo-rossi e al governo sull’iter del Dpcm.

Domani si riunisce la giunta per il regolamento proprio per istruire il dossier ‘votazione da remoto’. Il Pd è a favore e, proprio su iniziativa dei dem Stefano Ceccanti e Fiano, è stato presentata una proposta di modifica del regolamento della Camera per il voto a distanza, sottoscritta da 118 deputati. Se in Forza Italia sembrano esserci delle aperture  Fratelli d’Italia non ne vuole sentire parlare:  ‘Sono per i test salivari rapidi da fare a tappeto a tutti i parlamentari, ma il voto deve essere in presenza’. Posizione rigida anche della Lega, dove tuttavia Vanessa Cattoi, deputata in giunta per il regolamento, ha ricordato che i leghisti sono contrari,  ma la decisione politica deve essere rimessa ai vertici del gruppo.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Il grillino Federico D’Incà,  si è schierato per il sì: ‘E’ chiaro che bisognerà prendere in considerazione l’adozione di altri strumenti per permettere ai parlamentari quarantenati di votare a distanza ma soltanto per lo stato d’emergenza’.

Dal 26 ottobre infatti, cosa succederà alla Camera? Da votare c’è il disegno di legge Zan contro l’omofobia. Poi è la volta della manovra. Diritti e bilancio, c’è poco da rinviare. Comunque le procedure parlamentari sono l’altro banco di prova  di  come procede l’unità nazionale e se è politicamente praticabile.

Il premier Giuseppe Conte si è presentato in Senato per l’informativa rigurdante le decisioni del Governo, prese senza consultare maggioranza e opposizione. “L’evolversi dell’epidemia ha reso necessario un nuovo Dpcm con misure restrittive. In ragione dell’urgenza non è stato possibile informare il Parlamento”, ha dichiarato il presidente del Consiglio.

“Voglio sottolineare che nei mesi successivi alla fase più acuta della pandemia non abbiamo mai abbassato la guardia. L’Italia è stata la nazione che per prima, con coraggio e determinazione, ha deciso di chiudere e il Paese, ed è stata quella più prudente anche nelle riaperture. Nonostante i tanti passi in avanti fatti non potevamo e non dovevamo considerarci in un porto sicuro, mentre il contagio nel mondo si moltiplicava”.

“Nelle prossime settimane rimanere ben concentrati. Il nemico non è stato ancora sconfitto, circola tra di noi. L’aumento dei contagi ci impone di tenere la tensione altissima, siamo vigili e prudenti. Il Governo continuerà l’interlocuzione con il Parlamento, pronto ad accogliere le istanze che verranno dagli interventi”.

“Siamo consapevoli che ai cittadini chiediamo sacrifici. Ancora una volta siamo costretti a compiere una sofferta operazione”, ha dichiarato Giuseppe Conte a Palazzo Madama. “I principi che muovono oggi il Governo sono sempre gli stessi, quelli che ci hanno permesso di superare la situazione nel passato: massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità“.

“Bisogna sforzarci tutti a limitare il contagio, limitare gli spostamenti non necessari: se faremo questi sacrifici eviteremo interventi più gravosi. Sono fiducioso che avremo la serenità e impegno necessaria per superare” l’emergenza Covid.

Le scelte compiute nei mesi scorsi “ci consentono al momento di evitare chiusure generalizzate e diffuse su tutto il territorio nazionale, di pervenire all’arresto dell’attività produttiva e lavorativa, alla chiusura delle scuole e degli uffici pubblici”. Così Giuseppe Conte ha allontanato la possibilità di un nuovo lockdown su scala nazionale, nonostante le dichiarazioni del ministro Roberto Speranza

“La strategia per contrastare la seconda ondata  non può essere la stessa della primavera: l’Italia oggi è in una situazione diversa di marzo. Allora non avevamo strumenti diagnostici, oggi siamo più pronti grazie al lavoro e al sacrificio di tutti. Ringrazio in particolare le donne e gli uomini della Protezione Civile e il commissario Domenico Arcuri”.

“Al livello regionale bisogna essere pronti a intervenire per modulare in modo più restrittivo se aumenta il contagio. La Regione può stabilire norme d’intesa con il ministro della Salute. È fondamentale il massimo coordinamento tra i diversi livelli di Governo”.

“In questi ultimi giorni e in queste ultime ore ci sono alcune Regioni che hanno promosso la procedura per venire a misure più restrittive. Si è concluso l’iter della Lombardia  ed è in corso quello della Campania.  Non possiamo escludere ulteriori aggiornamenti” con il coprifuoco esteso ad altri territori.

“Le attività scolastiche continueranno in presenza: lo dobbiamo all’impegno dei dirigenti scolastici, dei docenti, delle famiglie e soprattutto ai nostri ragazzi che non vanno lasciati privi di una esperienza così importante come la scuola. Solo per le scuole secondarie sono previste misure di flessibilità di orari”, ha annunciato Giuseppe Conte, allontanando l’ipotesi della didattica a distanza.

“Siamo consapevoli che ad alcune categorie, soprattutto bar e ristoranti i cui rappresentanti ho voluto incontrare all’indomani del Dpcm  del 13 ottobre, chiediamo ulteriori sacrifici. A loro assicuro l’impegno a misure di sostegno mirate. A tal fine con la prossima legge di bilancio 2021 il Governo intende porre in essere una strategia che non trascuri misure immediate”, ha dichiarato il presidente del Consiglio.

“Anche nei trasporti abbiamo adottato in manovra misure mirate, per garantire che non ci sia affollamento, garantendo la ripresa della scuola, abbiamo stanziato per il trasporto scolastico 350 milioni aggiuntivi nel 2021 per Regioni e Comuni. La manovra mira alla stabilità economica del Paese con interventi di stimolo, per questo non prevediamo alcun aumento delle imposte”, ha aggiunto Giuseppe Conte in Senato.

“Abbiamo definito le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. La correttezza di questa scelta, che rivendico come decisiva, è stata confermata dai dati economici più confortanti delle attese. La nostra economia sta dimostrando resilienza, come dimostrano la caduta del pil nel secondo trimestre più contenuta e indicatori decisamente positivi per il terzo trimestre”, ha spiegato il premier.

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