Conte rinnova il contratto da 300mila euro a Beppe Grillo, garante del Movimento 5 Stelle

Beppe Grillo ancora garante del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte ha annunciato il rinnovo del contratto del fondatore del Movimento, creando scontento tra alcuni militanti.

L’ex Presidente del consiglio e leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha annunciato, nel contesto della festa de ‘Fatto Quotidiano’, il rinnovo del contratto del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.

Una promessa, fatta da Conte durante i mesi in cui ha preso il controllo del partito, mantenuta dopo un anno. Il fondatore continuerà a lavorare con il Movimento 5 Stelle in aiuto alle campagne elettorali e nella comunicazione.

La decisione avrebbe animato alcune discussioni all’interno del partito, secondo quanto riportato dal sito del quotidiano ‘Il Tempo’. Sarebbe soprattutto la somma percepita dall’ex comico ad agitare i membri del Movimento.

Secondo quanto riportato dal sito del quotidiano ‘La Repubblica’, il comico e garante del Movimento 5 Stelle confermerebbe la sua parcella come consulente del partito stabilita lo scorso anno.

Questo significa che Beppe Grillo guadagnerà circa 300 mila euro dal suo ruolo all’intero del Movimento. Una spesa che Conte può permettersi dato che i 5 stelle lo scorso anno hanno chiuso con un bilancio in positivo di oltre 120 mila euro.

Un contratto che era scaduto a maggio e che  il leader Giuseppe Conte, dal palco della festa del Fatto Quotidiano, fa sapere di aver rinnovato. «Il contratto di Grillo esiste. Gli abbiamo chiesto come Movimento di darci un contributo come consulente per aiutarci nelle campagne elettorali e per suggerimenti nella comunicazione. Il contratto è stato già rinnovato» ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. «Con Grillo ci sentiamo costantemente – ha continuato- Alcuni giorni fa sono stato con lui un’intera giornata. Sono stato a trovarlo in Toscana».

Un rinnovo che ha scatenato non poche critiche all’interno della formazione politica che doveva aprire il Parlamento come una «scatoletta di tonno» e che si batteva contro i «privilegi della politica», per primi i lauti stipendi. Il contratto di Grillo infatti rischia di pesare come un macigno sulle casse già dissestate del Movimento che già piangono per il taglio dei parlamentari e le restituzioni degli eletti sempre più in ritardo o, in qualche caso, non pervenute. Non è ancora chiaro se sia saltata la clausola giudiziaria contenuta nel contratto siglato dal comico nel lontano 2018. Una clausola che costringeva il partito a pagare le spese legali nelle eventuali cause legate al suo ruolo di garante. Alcune indiscrezioni indicavano nella fine della legislatura e nel cambio dei vertici del Movimento i motivi di un possibile mancato rinnovo di questa voce del contratto.

C’è chi ricorda un vecchio tweet del fondatore del settembre 2012: «La politica senza soldi si può fare. Le cose più importanti per fare politica sono le idee e quelle sono gratis», scriveva Grillo.

Secondo quanto dichiarato da Conte, Grillo potrà: “Aiutare il Movimento nelle campagne elettorali, per quanto riguarda suggerimenti nella comunicazione, per elaborare proposte e progetti comunicativi”.

Nel ruolo di garante, Beppe Grillo ha progressivamente diminuito la sua presenza all’interno della vita politica del Movimento 5 Stelle. Raramente si presenta a eventi pubblici e anche nel suo ultimo spettacolo il partito viene soltanto citato.

Sul blog che ha contribuito a dare origine al Movimento stesso, beppegrillo.it, compaiono principalmente idee e proposte simili a quelle portate avanti da Conte, ma senza loghi o rimandi diretti agli organi di comunicazione del partito.

Una delle ultime dichiarazioni a favore della propria creatura politica Beppe Grillo l’ha fatta lo scorso giugno, quando commentando la fine del Reddito di Cittadinanza voluta dal governo aveva esortato a creare delle “Brigate di cittadinanza“, riferendosi al caso di un uomo multato per aver tappato una buca nella strada di fronte alla propria abitazione.

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