“L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi”, ha esordito il premier, Giuseppe Conte, intervenendo nell’Aula del Senato durante il dibattito sul Governo.
Questo passaggio “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilita’ da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada”, ha aggiunto.
“Questa crisi viola un impegno che Salvini aveva sottoscritto. Con i tempi di questa crisi si mette il Paese a rischio di ritrovarsi in esercizio provvisorio. Questo e’ altamente probabile”, ha sottolineato. “La decisione di innescare la crisi e’ irresponsabile. Per questa via il ministro dell’interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito”.
“Questa crisi interviene in un momento delicato – ha aggiunto – dell’interlocuzione con le istituzioni Ue. In questi giorni si stanno per concludere le trattativa per i commissari e io mi sono adoperato per garantire all’Italia un ruolo centrale. E’ evidente che l’Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva debolezza. Le scelte compiute in questi giorni dal ministro dell’Interno rilevano scarsa sensibilita’ istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale.
Secondo il premier appare “contraddittorio il comportamento di una forza politica che dopo aver presentato al governo una mozione di sfiducia non ritiri i propri ministri. E’ difficile conciliare la presentazione di una mozione di sfiducia con la permanenza in carica dei propri ministri”.
Il presidente del Consiglio poi ha elencato le diverse misure realizzate dal governo. Ai senatori che rumoreggiavano ha risposto: “È anche il vostro lavoro, questo”.
Poi è tornato a rivolgersi al ministro degli Interni Salvini: “Per preparare la scelta di tornare alle urne avete tentato di accreditare l’idea del governo dei no, del non fare. Avete macchiato 14 mesi di intensa attivita’ di governo. Avete offeso il mio impegno personale e la costante dedizione dei vostri ministri e sottosegretari”.
Elencando una serie di atteggiamenti del ministro Salvini deprecabili, secondo il premier, Conte ha sottolineato al titolare del Viminale che “la vicenda russa meritava di essere chiarita”. Altro atteggiamento criticato dal premier è stato il crocifisso, “questa in verità, lo ammetto, non te l’ho mai riferita. Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare il principio di laicità”.
Tornando al futuro del Paese ha elencato le molte cose fatte e quelle da fare, indicando la via dell’ecosostenibilità e della solidarietà, temi lontani anni luce dalla Lega, aggiungendo che il Governo “si arresta qui ma c’e’ ancora molto da lavorare. C’e’ bisogno di politica con la p maiuscola. Alla fine di questo dibattito – ha concluso – mi recherò dal Presidente della Repubblica per dimettermi”.