Conte su Alain Elkann: ‘Una domanda, ma dove vive?!’

Giuseppe Conte sbotta. E lo fa contro Alain Elkann che su Repubblica ha raccontato il suo viaggio da Roma a Foggia attaccando in modo scomposto un gruppo di ragazzi presenti nel suo stesso vagone. L’articolo di Elkann ha mandato in tilt tutta Repubblica con la rivolta della redazione contro il papà dell’editore, John Elkann. E le parole usate da Giuseppe Conte sono durissime: “Una domanda per Elkann: ma lei in che mondo vive? Ce lo chiediamo seriamente”, scrive su Facebook l’ex premier. “La vulgata corrente – secondo il leader pentastellato –  è che certa sinistra si sia ormai chiusa nel fortino della ztl. Ma qui siamo davvero molto oltre”.

Poi l’affondo: “Non guardi questi ragazzi dall’alto in basso. Abbia la pazienza di poggiare la sua cartellina, le sue letture in lingua originale, provi ad ascoltare questi ragazzi, a scambiare con loro qualche parola. Metta da parte i suoi pregiudizi, il suo stizzito sussiego e si fermi a parlare con loro. Forse, chissà, potrà aiutarci a raccontare meglio il loro mondo, le loro paure, i loro sogni.

E mi permetta, i giovani da lei descritti non mi sembrano affatto ‘lanzichenecchi’. Perché loro non hanno nulla a che vedere con i mercenari al servizio di potenti e prevaricatori”. Insomma, il racconto di Elkann farà parecchio discutere.

Il direttore de la Repubblica, Maurizio Molinari, si è rifiutato di pubblicare sul giornale, in edicola stamattina, la nota con cui i giornalisti prendevano le distanze dall’articolo firmato da Alain Elkann (padre dell’editore, John) uscito sulle pagine culturali lunedì 24 luglio. Il racconto di Elkann (Sul treno per Foggia con i giovani “lanzichenecchi”) ha creato molti malumori sia nella redazione romana di largo Fochetti sia in quelle locali (oltre ad essersi attirato le critiche sui social e su alcuni quotidiani). Tanto che il comitato di redazione ha diffuso una nota ai colleghi e alle colleghe per dissociarsi dall’articolo, definito “classista”.

Ma è arrivata la “censura” di Molinari. Il cdr gli ha chiesto di poter pubblicare la propria comunicazione sul giornale. Ma il direttore si è rifiutato, dicendosi tuttavia d’accordo nel merito. Così ai giornalisti e alle giornaliste del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari è arrivata una nuova mail, di cui riportiamo il contenuto: “Questo pomeriggio abbiamo chiesto alla direzione la pubblicazione della nota interna che vi avevamo inviato, visto che ormai e purtroppo era diventata di dominio pubblico. Era giusto che i lettori leggessero quelle parole direttamente sul nostro sito e sul nostro giornale e non altrove. Il direttore ha deciso di non pubblicarla, ritenendola una ingerenza del Cdr sulle scelte editoriali. Posizione che non condividiamo. Dopodiché il direttore ha detto di comprendere e condividere ciò che avevamo scritto e nei prossimi giorni questa consapevolezza ‘verrà resa chiara sulle nostre pagine’. Questo per il dovere di trasparenza che vi dobbiamo”.

La posizione dei giornalisti di Repubblica, che hanno voluto smarcarsi dal racconto di Elkann, “vittima” di alcuni giovani che sulla carrozza dell’alta velocità Roma-Foggia, in prima classe, a suo dire parlavano con un tono troppo alto, occupandosi di “ragazze, calcio e giocatori”, vestivano male e non lo consideravano, è stata resa pubblica da altre testate.

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