The premier Giuseppe Conte leaves the headquarters of Civil Protection after participating at the thanksgiving ceremony for the medical staff of the Civil Protection task-force, Rome, Italy, 22 June 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Iva, il taglio di Conte si fa in tre: aliquota più bassa, temporanea e selettiva

‘Di Iva ora se ne parla perchè è stata una richiesta fatta durante gli incontri. Assieme ai ministri stiamo valutando la possibilità di abbassare l’Iva per un breve periodo di tempo per una ripartenza dei consumi’,  lo ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervistato da Ilfattoquotidiano.it.

Mi sono confrontato – ha aggiunto – con gli economisti più accreditati, nessuno ha una ricetta pronta perchè siamo in una situazione di incertezza in cui ci sono alcune variabili che nessuno riesce a prevedere. A regime andrà invece un piano cashless perchè bisogna recuperare il sommerso. Dobbiamo realizzarlo quanto prima.

Non c’è una ricetta pronta per la ripresa, siamo in una situazione di incertezza – ha spiegato intanto il premier Giuseppe Conte ospite de IlFattoquotidiano.it -. Qualsiasi soluzione non può essere univoca. Ora si parla di Iva perché nel corso degli incontri avuti con associazioni di categoria e imprenditori è una delle richieste avanzate. Abbiamo detto che avremmo valutato questa possibilità, è chiaro che un calo dell’Iva costa moltissimo. Si è valutata l’ipotesi dia una riduzione per un breve periodo di tempo”.

‘Quali politiche economiche per l’Italia?’ – Evento dell’Accademia dei Lincei e della Società italiana degli economisti con la partecipazione del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

In questo momento lo stato di incertezza non consente di fare previsioni non dico accurate ma ragionevoli, procediamo per scenari possibili, ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco secondo cui questa incertezza non vuole dire che non dobbiamo fare niente e ricorda, citando Keynes che vi vuole un piano ben costruito per affrontare la crisi e la crescita avendo non solo il breve termine in mente. Il governatore ha sottolineato come ci siano fattori non economici legati alla pandemia ma anche di natura geopolitica a pesare sulle stime.

Visco torna a stimare per il Pil italiano 2020 una caduta attorno al 10%, può essere leggermente superiore o inferiore, dipende dall’evoluzione della pandemia nella seconda parte dell’anno. Parlando online a un evento dei Lincei, Visco ha rilevato come la caduta deriva dalla flessione drammatica del primo e soprattutto il secondo trimestre.

Ci vuole una buona burocrazia, una sua assenza non va bene. Secondo Visco si fa presto a dire semplificare ma occorre una pubblica amministrazione che sia in grado di rispondere alle esigenze e una giustizia più veloce.

I fondi europei andranno pagati, resterà su di noi il pagamento e per questo devono essere spesi bene, in infrastrutture e progetti utili senza perderli in rivoli. Il nostro paese, afferma, deve avere la capacità di spenderli.

‘Noi valutiamo le proposte dei Paesi quando ci vengono formulate nei bilanci, o in futuro nei piani di recovery, quindi faremo lo stesso con una proposta di questo genere quando ci verrà presentata’: così il commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, risponde a chi gli chiede un parere sull’idea dell’Italia di ridurre l’Iva nonostante la Ue abbia spesso chiesto il contrario, cioè di spostare la tassazione dal lavoro ai consumi.

‘Ogni taglio delle tasse avrà l’appoggio della Lega’, ha detto Matteo Salvini.

‘Bene l’ipotesi del Governo di sostenere consumi e domanda interna attraverso misure di riduzione dell’Iva, sarebbe un segnale importante di fiducia che abbiamo sempre auspicato. Che non sia, però, una misura eccessivamente provvisoria’, ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sostenendo che consumatori e imprese hanno bisogno di certezze per programmare e realizzare scelte di acquisto e di investimento indispensabili per rilanciare l’economia. L’economia italiana, sottolinea infatti commentando la congiuntura dell’Ufficio studi della confederazione, nonostante la fine del lockdown, fatica a riprendersi. A maggio i consumi sono calati del 30%, le famiglie hanno meno reddito e molte imprese rischiano la chiusura. C’è pochissimo tempo, bisogna passare subito dagli annunci alla concretezza dei risultati. A partire dalla liquidità, che molte imprese non hanno ancora visto, fino ad un piano di rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo.

Più bassa, temporanea e selettiva. Potrebbe essere così la nuova Iva a cui la squadra di Conte sta lavorando in questi giorni.

Si potrebbe trattare dunque di ‘un lieve intervento momentaneo’, e non generalizzato, cioè non ordinario ma collegato a specifici settori, quelli più duramente colpiti dalla crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria: e dunque, soprattutto turismo, ristorazione, artigianato, industria, abbigliamento, automobile.

Anche se gli imprenditori sono convinti che il taglio dell’Iva non farà ripartire l’economia, Conte, Gualtieri e gli altri colleghi del Mef hanno chiuso gli Stati Generali consapevoli della ‘necessità di ragionare in termini di filiera e non di singole aziende quando si introducono meccanismi incentivanti’.

A regime, la speranza di Conte resta sempre quella di un piano cashless  ma intanto al vaglio dell’Esecutivo di certo c’è una concreta possibilità di ridurre l’Imposta sul valore aggiunto.

Proposta già anticipata a più riprese dalla sottosegretaria all’Economia Laura Castelli e, peraltro, ampiamente sostenuta dall’Unione Nazionale Consumatori, l’unica realtà ad averla chiesta ufficialmente, presentando alla Camera le osservazioni al decreto Cura Italia.

La selettività consentirebbe di evitare allo Stato di farsi carico di un onere finanziario che in questo momento molto difficilmente potrebbe permettersi. Inoltre, eviterebbe il rischio, in questo periodo di recessione, che un calo generalizzato e indistinto dell’Iva non si traduca in un abbassamento reale dei prezzi a vantaggio del cliente finale, vista anche l’esiguità della riduzione, ma solo in minori introiti per lo Stato, spiega il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimo Dona.

Il taglio di un punto dell’Iva, dal 22% al 21%, varrebbe circa 4,37 miliardi; quello dell’aliquota ridotta del 10% poco meno di 2,9 miliardi.

L’aliquota selettiva e temporanea pensata per il Covid, che piace al M5s, guarda soprattutto a Berlino. La Germania di Frau Angela Merkel ha presentato un maxi piano da 130 miliardi per far fronte alla crisi, in cui, tra le altre misure, si prevede anche la riduzione dell’Iva dal 19 al 16% per l’aliquota più alta e dal 7 al 5% per quella più bassa, per sei mesi a partire dal 1° luglio. Costo dell’operazione: 20 miliardi.

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