Ai parlamentari che, nel corso dell’assemblea online, chiedevano lumi sulla ‘exit strategy’ da Rousseau, Conte ha assicurato che si sta lavorando a una separazione consensuale dalla piattaforma. E che per votare il nuovo statuto e la Carta dei valori sarà utilizzato un altro strumento informatico. Le uniche coordinate che Conte ha dato parlano di nuovo statuto e Carta dei valori, ma restano nell’ombra i canali attraverso i quali espletarne i contenuti.
Il nodo principale riguarda i dati degli iscritti. Tanto è vero che, prima di presentare i dettagli del suo ‘progetto rifondativo’, Conte ha dovuto ricordare via social, in un post su Facebook, che serve ‘un passaggio fondamentale’. Leggi: il trasferimento dell’elenco degli iscritti da Rousseau al M5S.
Conte, nel caso affermava: ‘Ovviamente il Movimento, da parte sua, si farà carico di eventuali debiti contratti da Rousseau per conto del Movimento’. Puntualizzando, contestualmente, che Rousseau dal canto suo ha detto che consegnerà questi dati solo al rappresentante legale del Movimento.
Questo sposta il tutto a Cagliari. La Corte d’Appello del capoluogo sardo si è riservata di decidere sul reclamo presentato dal Movimento 5 Stelle, e dal reggente Vito Crimi, contro la nomina di un curatore speciale. Il responso è atteso nei prossimi giorni. Se la Corte dovesse respingere il ricorso del M5S e stabilire che Crimi non è il legale rappresentante dei 5 Stelle, a quel punto la Procura cagliaritana potrebbe sollecitare il garante Beppe Grillo a indire la consultazione online per eleggere i membri del Comitato direttivo: organo collegiale votato a furor di popolo dagli iscritti agli Stati generali, ma – anche quello – tuttora vacante. Insomma, anche invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia: per il M5S scoppierebbe un’altra grana non da poco, che già si presenta all’orizzonte.
La svolta in casa M5S potrebbe arrivare sul tema del finanziamento. Interpellato dagli eletti, Conte non ha chiuso all’ipotesi del ricorso al 2xMille: ‘Anche su questo ci confronteremo – ha dichiarato a riguardo –. può essere compatibile con il M5S’. E ha promesso che sul tema dei due mandati ‘ci confronteremo con chiarezza: il percorso del Movimento fin qui ci ha dato tantissime soddisfazioni’, scandisce l’ex premier nella riunione con i presidenti delle Commissioni, per rinfocolare gli animi di delusi e arrabbiati.
Nel frattempo Rousseau, che ha offerto i propri servizi alle liste civiche per le prossime elezioni amministrative, annuncia una nuova riduzione delle attività a causa della ‘grave situazione economica-finanziaria’ in cui versa l’Associazione. Il servizio di supporto al portale tirendiconto.it per la trasparenza delle restituzioni dei parlamentari, si legge in un post sul Blog delle Stelle, subirà un rallentamento ma sarà comunque erogato. In pratica, condizioni economiche preoccupanti, tanto per il Movimento che per Rousseau.
‘La collaborazione con il M5s continua dentro il governo Draghi come nel governo Conte. E una collaborazione che deve cominciare a interrogarsi sul pensiero, fino a ora è stata solo sull’azione. E’ un percorso, le cose con Conte vanno molto bene’, afferma Enrico Letta al sito della Stampa.
A Roma e Torino ‘è difficile fare le cose insieme, sono i comuni che hanno visto l’elezione della Raggi e della Appendino, è evidente che è stata una rottura molto forte, il Pd ha avuto un ruolo di opposizione’, ha spiegato il segretario del Pd.
‘Noi vogliamo vincere le elezioni politiche, Conte ha fatto dei grossi passi avanti. Dopo di che, mi preoccuperei tantissimo il giorno in cui il M5s diventasse una copia del Pd. Credo che Conte abbia detto esplicitamente che gli interessa avviare un cammino comune’.
‘La convergenza fra Leu, M5s e Pd è avvenuto prima sull’azione che sul pensiero, con l’esperienza di governo’, ora potrà esserci anche una convergenza ‘di pensiero sapendo che, pur nella diversità, abbiamo il compito comune di ricostruire il Paese, riprendere in mano la bussola, definire i punti cardinali e cominciare un viaggio’.
In realtà continua a non decollare l’alleanza tra Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Liberi e uguali soprattutto a livello territoriale. Lo sa benissimo Giuseppe Conte che, pur giudicando il Pd un ‘interlocutore affidabile con cui poter ragionare’, ha ammesso che almeno per il momento ‘i tempi non sono ancori maturi per poter varare un’alleanza a tutto tondo’. Ma la volontà dell’ex presidente del Consiglio è quella di accelerare su questo fronte, a partire dalle importanti elezioni Amministrative: a suo giudizio ‘sarebbe un peccato’ se, rispetto alle consultazioni locali, ‘non si riuscisse a concordare alcuni passaggi insieme’. Dunque alla ‘intelligenza di M5S e Pd‘ sarà rimessa la possibilità di coordinare l’azione ‘per offrire a tutti i Comuni e le città importanti, piccole e grandi, delle buone amministrazione perché lo chiedono i cittadini’.