‘La curva epidemiologica ha raggiunto un livello di allarme. Dobbiamo scongiurare un secondo lockdown, non dobbiamo ritrovarci a scegliere tra salute ed economia. Ottobre e novembre’, spiega Conte, ‘possono essere il tempo giusto per le restrizioni, dato che la socialità già si riduce. L’obiettivo è arrivare a dicembre, a Natale, più sereni, fermo restando che a Natale certo non potremo abbracciarci e fare feste. A inizio dicembre avremo le prime dosi del vaccino ma non ne saremo fuori’.
Il premier illustra le misure economiche in preparazione, e che saranno varate in Consiglio dei ministri con l’obiettivo, dice il premier, di pubblicare il decreto in Gazzetta ufficiale già domani: ‘Gli indennizzi sono già pronti, Gualtieri e Patuanelli ci hanno lavorato mentre noi predisponevamo questo nuovo Dpcm. Oggi sentirò i rappresentanti delle categorie danneggiate. Capisco la rabbia, la frustrazione, c’è il rischio che emergano nuove disuguaglianze. I ristori arriveranno direttamente su conto corrente tramite bonifico emesso dall’Agenzia delle entrate, secondo un meccanismo che già abbiamo sperimentato’.
Conte elenca le misure in preparazione per le categorie danneggiate (ristorazione, palestre, piscine, cinema, teatri): contributi a fondo perduto, credito d’imposta per gli affitti di ottobre e novembre, cancellazione della seconda rata Imu, la conferma della Cig-Covid. Tornano anche gli indennizzi una tantum (probabilmente superiori ai vecchi 600 euro) per lavoratori saltuari e stagionali dello sport, dello spettacolo, del turismo. Ci sarà – annuncia Conte – una nuova mensilità del Reddito d’emergenza. Indennizzi specifici sono previsti per la filiera agroalimentare danneggiata dalla chiusura alle 18 di bar e ristoranti.
Interventi economici veloci – con erogazione prevista a novembre – sono funzionali a prevenire disordini nelle piazze: ‘Se io fossi dall’altra parte proverei rabbia. Dico solo di aspettare le misure che stiamo predisponendo, sono un ristoro cospicuo, adeguato. Ci sono gruppi antagonisti e ‘professionisti’ che cercano di alimentare scontri. Bisogna stare attenti alle infiltrazioni, non dobbiamo offrire spazi ai professionisti del disordine’.
Conte non dice a quanto ammontano le risorse stanziate nel decreto economico in preparazione. Ma spiega che si tratta di soldi rastrellati tra quelli stanziati nei mesi scorsi e non utilizzanti, anche alla luce della ripresa del terzo trimestre che ha prodotto dei risparmi di spesa. Ciò vuol dire che ‘il quadro dei conti pubblici non sarà alterato’, non ci sarà nuovo deficit a meno che la curva epidemiologica non comporti una stretta ancora più rigorosa, sino all’ipotesi estrema del lockdown.
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri offre ulteriori elementi circa l’intervento economico d’emergenza: il Mef e l’Agenzia delle entrate, dice Gualtieri, proveranno a erogare i contributi a fondo perduto entro metà novembre perché la procedura è già definita e chi ha fatto domanda in primavera non dovrà ripercorrere l’iter burocratico. L’indennizzo, prosegue Gualtieri, dovrebbe riguardare 300-350mila aziende e dovrebbe essere superiore agli ammontari della volta precedente. Anche il bonus per stagionali, istruttori e personale dello sport di base potrebbe essere più alto dei precedenti 600 euro. Poi avremo per tre mesi il credito di imposta sugli affitti, l’eliminazione della rata Imu, la cig per i lavoratori e l’indennità di 1000 euro per i collaboratori. Daremo un indennizzo superiore rispetto alla volta scorsa.
Il dpcm è stato commentato anche da Fipe-Confcommercio. Le misure annunciate dal Governo – si legge in una nota – costeranno altri 2,7 miliardi di euro alle imprese della ristorazione. Se non accompagnate da contemporanee e proporzionate compensazioni di natura economica, sarebbero il colpo di grazia per i pubblici esercizi italiani, che già sono in una situazione di profonda crisi, con conseguenze economiche e sociali gravissime