BOLOGNA. E’ in fuga da sabato sera, nonostante il massiccio dispiegamento di forze che gli sta dando la caccia, Igor Vaclavic, detto ‘il russo’ . Impegnati nella sua ricerca forze dell’ordine regolari, forze speciali dei Carabinieri e nuclei antiterrorismo della Polizia di Stato in supporto. Oltre mille uomini, tra cui reparti speciali, parà e cecchini, gli stanno dando la caccia nelle boscaglie emiliane fra il ferrarese e il bolognese.
Il comando generale dei carabinieri ha disposto, infatti, l’impiego simultaneo del primo reggimento dei paracadutisti Tuscania, dello squadrone eliportato da Vibo Valentia e di 24 unità del gruppo intervento speciale per agire dall’aria e da terra con tiratori scelti. Sono in atto controlli con un impiego di 150 carabinieri per turno. L’uomo è sospettato di aver ucciso, sabato scorso, un guardiapesca volontario, Valerio Verri 63 anni, e ferito gravemente un agente della Polizia Provinciale, Marco Ravaglia 53 anni, che si erano imbattuti in lui per un controllo nel Mezzano.
Il 41enne, del resto, ha dalla sua una conoscenza millimetrica del territorio, nel quale da tempo si nasconde, e un’esperienza pluridecennale di tattiche per sfuggire agli inseguitori. Le ricerche si sono intensificate in un’area che va da Mezzano fino all’oasi di Marmorta ma il fulcro dell’azione dovrebbe essere l’oasi di Marmorta e Campotto, nei pressi di Argenta, dove il fuggitivo, braccato sabato sera dai carabinieri, avrebbe abbandonato nelle vicinanze il Fiorino bianco con cui stava fuggendo per addentrarsi nella boscaglia a piedi e nascondersi.
Gli investigatori, intanto, hanno analizzato il Fiorino, all’interno del quale sono stati ritrovati una bicicletta e un giubbotto che si pensa possano essere suoi. Su entrambi sono stati fatti, così come sul mezzo, i rilievi da parte del Ris. Sono in campo anche cani molecolari per fiutare le tracce del ricercato e sono stati utilizzati anche per annusare il Fiorino nella speranza di individuare una scia nelle campagne dove si è dato alla fuga.
Le indagini sull’omicidio sono affidate al pm Ciro Alberto Savino, che ha raccolto tutti i dati sui rilievi effettuati fino ad ora. Al momento si procede per omicidio contro ignoti, in quanto non vi sono ancora elementi concreti per attribuire l’assassinio a Igor Vaclavic. La caserma di Molinella resta il quartier generale dal quale le forze dell’ordine coordinano le azioni di ricerca: i posti di blocco con militari armati sono tantissimi, lungo ogni strada statale e provinciale e i controlli vengono fatti a tutte le auto in transito. L’uomo sospettato per i due omicidi è armato: ha di certo due pistole, una è la calibro 9 che avrebbe usato per la rapina di Riccardina e l’altra sarebbe quella rubata ieri alla guardia provinciale di Portomaggiore.
Il latitante potrebbe avere una sorta di covo nella palude, all’interno delle oasi naturalistiche di Marmorta e Campotto, dove potrebbe essere rimasto nascosto in questi giorni e dove forse stava facendo ritorno ieri sera, quando è stato intercettato da una pattuglia dei Carabinieri.