Contraddizione dei ‘nudi e puri’ Cinquestelle al Comune di Quarto. Ombra dei voti della camorra

Il caso Quarto scalda gli animi e diventa il ring di scambio politico-mediatico tra il Movimento Cinquestelle e il Partito Democratico, che oggi manifesterà davanti alla sala consiliare del Comune. Dopo aver rotto il silenzio assordante e imbarazzato prima e abbandonato la difesa d’ufficio poi, la dirigenza grillina è passata al contrattacco. La pubblicazione di alcune telefonate in cui Alfonso Cesarano, imprenditore legato al clan camorrista dei Polverino, dà indicazioni per appoggiare al ballottaggio, nel giugno scorso, il candidato sindaco dei Cinquestelle a Quarto, Rosa Capuozzo, spezza la narrativa grillina dei parlamentari che gridano ‘onestà’, dei duri e puri che combattono la casta, di coloro che sono sempre dalla parte del giusto. La faccenda di Quarto rischia di far saltare il giocattolo messo in piedi dal comico genovese per ‘aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno’ e mandare all’aria tutto il marciume di una classe politica corrotta e incapace. Quelle telefonate intercettate di personaggi in odore di camorra che si vantano di portare anche le ottantenni a votare per i Cinquestelle, strada disastrata percorsa già in passato da una antichissima gestione politica della primissima repubblica che, leggi bene, a Napoli si chiamava ‘Laurismo’. I suffragi fatti convergere su un soggetto come Giovanni De Robbio, il fatto che a Quarto, dove ora governano i grillini, da Di Battista a Di Maio,   rivoluzionari della politica dei social e dei tweet che hanno fatto a gara nel sostenere l’attuale sindachessa Rosa Capuozzo, sono tutti episodi che mettono a nudo la fragilità di una forza politica che ha costruito sull’antipolitica e su una presunta ‘verginità il mito della  non contaminazione e le fortune elettorali’. Mi ricorda, ironicamente, la storiella della prostituta che interrogata risponde di ‘essere’ vergine. I grillini ora mostrano il peggio e non riuscendo a resistere alle bordate e alle critiche che piovono sulla loro testa passano al contrattacco. Così Alessandro Di Battista, rispondendo alle accuse che arrivano dal Pd, infila su Facebook la sua versione dei fatti: ‘Proprio mentre il Pd fa partire l’ennesima macchina del fango contro il M5S, viene condannato Ozzimo (ex assessore Pd a Roma) per Mafia Capitale. Che pena, hanno favorito la crescita di fenomeni mafiosi nella Capitale, candidano condannati ovunque, hanno salvato dall’arresto il senatore Ncd Azzolini, fanno leggi anti-corruzione che di ‘anti’ hanno solo il nome e ancora parlano. Provano a confondere le acque’. Strano, invece, che Di Battista non chiarisca il caso Quarto e non spiega perché non invita la Capuozzo a dimettersi da sindaco, chiedendo scusa agli italiani. In analoghe circostanze, quando sotto tiro erano sindaci e amministratori di altri partiti, non disdegnavano di esibirsi in spettacolari assalti all’arma bianca, in furibondi flagelli mediatici, mettendo alla gogna tutto e tutti. Ma si sa, ragionare è anonimo, contraddirsi è personale, visto che Beppe Grillo sul suo blog pubblica un post con otto domande e risposte sui fatti di Quarto, dopo le intercettazioni diffuse il 23 dicembre e ripescate dai giornali. La camorra, a suo dire, non condiziona il M5S di Quarto e il sindaco non ha mai ceduto alle richieste dell’ex consigliere. Del Robbio è stato espulso una decina di giorni prima che ricevesse l’avviso di garanzia, ripete ancora Grillo nonostante le polemiche sul fatto che il sindaco di Quarto fosse stata ascoltata in procura prima della decisione dell’espulsione. Intanto #condannanoVoi si legge poi nel titolo del post che sul blog vuole fare chiarezza sul ‘caso Quarto’. Ecco le otto domande e le otto risposte del M5s sul caso: ‘ E’ vero che un consigliere M5S è stato indagato dalla DDA? Sì, ma va precisato che l’ex consigliere De Robbio è stato espulso dal Movimento 5 Stelle il 14 dicembre 2015 per comportamenti palesemente non conformi al programma, una decina di giorni prima che ricevesse l’avviso di garanzia. E’ vero che i voti raccolti dall’ ex consigliere De Robbio sono stati determinanti per la vittoria a Quarto? No è falso. Il M5S ha vinto con il 70.79% dei voti pari a 9.744 preferenze contro i 4.020 degli avversari. L’ex consigliere De Robbio ha raccolto 840 voti. E’ vero che il Sindaco ha ceduto alle richieste dell’ex consigliere De Robbio sullo stadio? No. Le ha respinte facendo sì che rimanesse in mani pubbliche anziché in mani private. È vero che la camorra condiziona il M5S di Quarto? Assolutamente no. Le indagini dimostrano che il sindaco e l’amministrazione sono parte lesa e non hanno mai ceduto alle pressioni politiche avanzate dall’ex consigliere De Robbio. Il sindaco non ha mai ceduto alle richieste dell’ex consigliere? Assolutamente no. Il sindaco si oppose anche alla sua nomina a presidente del consiglio Comunale di Quarto nonostante fosse il più votato. E’ vero che il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo è indagata? No, è parte lesa. Perchè il Sindaco non ha denunciato l’ex consigliere? Perché non si è mai manifestata una minaccia tale da evidenziare un reato penale nei suoi confronti ma solo pressioni e richieste di tipo politico. Pressioni e richieste politiche che sono sempre state respinte dal sindaco e l’amministrazione di Quarto, in quanto non in linea con il M5S, il suo programma ed i suoi valori. Il sindaco Capuozzo,   è l’ultima precisazione, si è resa disponibile ad essere ascoltata dalla Commissione Antimafia? Assolutamente sì. Il M5S dal primo momento si è reso totalmente disponibile affinché l’argomento venisse affrontato in antimafia ascoltando anche il sindaco di Quarto’. Provano a confondere le acque. Infangano perché sono abituati ad avere fango addosso. Spaventano perché sono terribilmente spaventati. E sarà sempre peggio. Da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno, scrive il deputato M5s Alessandro Di Battista su Fb. Per Ernesto Carbone, della segreteria del Pd, siamo al limite della reticenza. Le parole di Fico sono peggio di un imbarazzato silenzio. Esiste un dato politico sul quale sorvolano con leggerezza: ‘Quarto è il feudo elettorale degli stessi Di Maio e Fico e da quella sede, nella loro campagna elettorale, facevano grandi rampogne moraliste senza però mai accorgersi che l’onda che spingeva i 5 stelle era un’onda sporca. Aspettiamo fiduciosi chiarimenti. Per i 2 guru è tutto a posto?’. Grillo e Casaleggio sono stati chiamati in causa anche da Stefano Esposito (Pd), il quale si dice sicuro che, nonostante la scivolata fatta dal comico genovese, quando disse che la mafia non esiste, i due siano altresì sicuri che la malavita organizzata sia un male da estirpare. Il problema è che glielo abbiamo sempre sentito dire accusando gli altri, mentre tacciono imbarazzati quando tocca a loro, come a Quarto. E’ il caso quindi, come da me richiesto, che gli amministratori di Quarto vengano auditi in commissione antimafia. Se poi i due capi-guru del movimento fornissero anche qualche spiegazione politica su quanto accaduto sarebbe molto utile’. Ma attorno al sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, crescono i dubbi dei vertici 5 Stelle, di parte del direttorio e di Casaleggio in particolare. In queste ore difficili per il Movimento, si ragiona sul da farsi nel Comune alle porte di Napoli. Il telefono è bollente sulla tratta Roma-Milano, mentre il direttorio al gran completo si è dato appuntamento per fare il punto. Quel che trapela in queste ore è che cresce la distanza tra i vertici del movimento e la prima cittadina, ormai sempre più sola. E’ su questo punto che si arrovella il direttorio, diviso sulla questione e al lavoro per capire come uscire dal guado. Anche perché la vicenda, a pochi mesi dalle comunali, con Napoli tra gli obiettivi, potrebbe frenare il Movimento in una fase che lo vede procedere con il vento in poppa. Per questo alcuni nei piani alti accarezzano l’idea di un passo indietro, un gesto che oltretutto consentirebbe di marcare la differenza. Ma Capuozzo di dimissioni non vuol sentir parlare, certa di avere agito per il meglio. Intanto il Pd chiede tramite una interrogazione al ministro Alfano di verificare se ci siano le condizioni di un commissariamento. Il primo firmatario è Emanuele Fiano. Richiesta ribadita anche da Rosaria Capacchione, senatrice Pd, che spiega che al M5S mancano gli anticorpi contro la mafia e che negli ultimi due mesi ha presentato ben due interrogazioni al ministro dell’Interno per chiedere di approfondire alcune vicende sul presunto condizionamento camorristico dell’attività del Consiglio comunale di Quarto.

Cocis

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