Contraffazione: Europol, mafie fanno soldi anche con farmaci falsi

Medicinali, prodotti di lusso, alimenti, elettronica: la contraffazione nell’Unione Europea registra una crescita grazie ai social network e alle nuove vie commerciali con l’Asia, favorendo soprattutto la criminalita’ organizzata. A rivelarlo e’ la prima edizione della Valutazione delle minacce dei reati contro la proprieta’ intellettuale, realizzata da Europol in collaborazione con l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprieta’ intellettuale (Euipo), secondo cui “oltre alle tradizionali categorie di abbigliamento, calzature e prodotti di lusso contraffatti, esiste un commercio crescente di prodotti falsificati che possono potenzialmente nuocere alla salute umana”. Tra questi, spicca “il commercio di medicinali contraffatti per il trattamento di malattie gravi, che sembra essere in aumento”. “Questa valutazione delle minacce rappresenta un quadro ben preciso della portata e dell’estensione della contraffazione e della pirateria nell’Ue, e dei danni che possono essere causati alle attivita’ commerciali legittime e ai consumatori”, ha dichiarato Christian Archambeau, direttore dell’Euipo. “Mediante la nostra collaborazione con l’Europol, intendiamo sostenere gli sforzi delle autorita’ di contrasto nella loro lotta contro la criminalita’ nel campo della PI, in particolare nell’ambiente online”.

Come si legge nel rapporto, nel periodo tra il 2015 e il 2017 “le merci contraffatte e usurpative potevano rappresentare fino al 6,8 per cento delle importazioni dell’UE, per un totale di 121 miliardi di Euro”, ma negli ultimi anni tale importo e’ “aumentato in modo significativo”. Gradualmente diminuito dal 2013 e’ invece il numero annuo di sequestri di merci contraffatte, “sebbene il numero dei beni sequestrati e il loro valore stimato siano calati a un ritmo inferiore, con una ripresa temporanea nel 2015 e 2016”, si legge nel rapporto. Proprio questo andamento decrescente, per l’Europol, sarebbe indice di un aumento dell’efficacia delle operazioni, che tuttavia devono fare i conti con un sempre maggiore traffico tramite “piccoli colli”, spediti direttamente all’utente finale e piu’ difficilmente intercettabili. “Spesso i contraffattori utilizzano rotte commerciali complesse per trasportare le proprie merci dal Paese di produzione verso i mercati di destinazione – si legge nel rapporto -. Sebbene la spedizione di merci contraffatte verso l’UE avvenga ancora in gran parte in carichi alla rinfusa attraverso il trasporto merci, negli ultimi anni si e’ registrato un forte aumento del trasporto espresso”, conseguenza dell’espansione di mercati online che ricorrono al crescente numero di collegamenti ferroviari tra la Cina e l’Ue per offrire ai contraffattori la possibilita’ di diversificare le rotte e i modi di trasporto. “La maggior parte dei prodotti contraffatti proviene ancora dalla Cina, ma per alcune categorie specifiche di prodotti anche altri paesi giocano un ruolo significativo”.

“Questa relazione mostra chiaramente che la pirateria e la contraffazione non sono reati senza vittime. I gruppi di criminalita’ organizzata che producono e vendono tali beni non hanno alcuna considerazione della qualita’, che assai spesso presenta rischi per la salute e la sicurezza”, precisa il direttore esecutivo dell’Europol, Catherine De Bolle. “Assieme agli Stati membri e ai partner dell’UE, l’Europol s’impegna al fine di fermare le reti criminali dietro a questo commercio illegale e pericoloso. La sicurezza e la salute dei consumatori europei rivestono la massima importanza per noi.” Ma oltre alla contraffazione di prodotti fisici, le organizzazioni concentrano la loro analisi anche sulla pirateria e sui beni immateriali: “La crescita di internet ha offerto ai contraffattori opportunita’ uniche per sviluppare la pirateria, la vendita e la distribuzione di libri, giochi, film e musica non autorizzati”, si legge nel rapporto. “I proprietari di queste piattaforme generano profitti grazie alla pubblicita’ digitale, nella quale spesso compaiono messaggi pubblicitari tradizionali di marchi importanti. In molti casi, questi siti web sono utilizzati anche per prendere di mira i consumatori con tentativi di phishing o per la diffusione di malware”. Ulteriore mercato della pirateria poi risulta essere quello fondato sulla tecnologia IPTV (Internet Protocol Television – Televisione via internet), che consente la trasmissione in chiaro di trasmissioni normalmente sottoposte ad abbonamento da server esteri, con gravi perdite per le aziende televisive.

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